Detenuto cade dal letto in carcere e si frattura la gamba: aspetta l'operazione chirurgica da sei mesi

Questa menomazione gli ha, inoltre, impedito di continuare a partecipare ai progetti di lavoro

Detenuto cade dal letto in carcere e si frattura la gamba: aspetta l'operazione chirurgica da sei mesi
Sei mesi fa si procurò una frattura alla gamba destra cadendo dalla lettiga della cella del carcere di Borgo San Nicola. Il detenuto venne visitato da un medico che gli...

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Sei mesi fa si procurò una frattura alla gamba destra cadendo dalla lettiga della cella del carcere di Borgo San Nicola. Il detenuto venne visitato da un medico che gli prescrisse un intervento chirurgico. Sei mesi fa, ma in sala operatoria non ci è mai stato. Ed oggi zoppica, quel detenuto.

Questa menomazione gli ha, inoltre, impedito di continuare a partecipare ai progetti di lavoro. Si è dovuto fermare e rinunciare a quelle iniziative che - dati alla mano - azzerano quasi del tutto la recidiva, assicurano una formazione e garantiscono qualche soldo alle famiglie a rischio - talvolta - di povertà.

La storia

Questa storia di malasanità in carcere l’hanno raccontata il diretto interessato, claudicante, un giovane straniero con poca dimestichezza con la lingua italiana, ed un altro detenuto che lo ha aiutato ad esporre il problema ricordando la tanta buona volontà dimostrata nel volere partecipare ai programmi di lavoro. ed ha posto un problema, il detenuto italiano: «Ma dopo sei mesi l’osso non si sarà calcificato?». Una storia emersa nel corso della presentazione della relazione di fine mandato della garante dei diritti delle persone private della libertà personale della Città di Lecce, la professoressa Maria Mancarella.

Sì perché nel corso della manifestazione tenutasi giovedì nel teatro della struttura carceraria fra il pubblico c’erano anche una ventina di detenuti. E sono stati invitati a non restare solo spettatori ma a intervenire per raccontare il loro rapporto con la garante. Che d’altronde nella sua relazione ha segnalato fra le criticità più rilevanti proprio la carenza di assistenza medica a Borgo San Nicola. Carenze rilevate in diversi passaggi della relazione della garante. Come questo: “Ho visto detenuti ingrassare fino a diventare obesi, perdere i denti e non poterli sostituire perché questo non è previsto (il dentista presente in carcere può solo curarli e al massimo estrarli, non sostituirli), aspettare tempi lunghissimi per visite specialistiche non effettuabili in struttura, attendere un mese per avere un medicinale acquistato personalmente (l’acquisto dei medicinali viene fatto mensilmente per problemi legati all’organizzazione e alla carenza di personale e spesso la farmacia centrale Asl è sprovvista del farmaco richiesto”. Ed ancora è stato rilevato dalla garante in questi cinque anni di mandato che la privazione della libertà condiziona la salute del detenuto anche perché costretto a vivere in ambienti insalubri, subire le scelte effettuate dall’amministrazione penitenziaria sia in merito, alle strutture che ai professionisti da cui dipendono le cure, senza sapere se la soluzione ci sarà e quando arriverà.

La relazione

Nelle 162 pagine della relazione, la professoressa Mancarella ha inoltre voluto ricordare che sebbene nel 2015 nel carcere sia stata creata una articolazione per la tutela della salute mentale, la struttura oggi è sottoutilizzata: “Per mancanza di personale medico”. Del caso del detenuto in attesa di intervento chirurgico da sei mesi si è interessata la direttrice Maria Teresa Susca, presente alla manifestazione che ha inoltre visto la partecipazione della stessa garante. C’era anche il sindaco Carlo Salvemini che durante l’intervento ha confermato il rinnovo della carica alla professoressa Mancarella. Ad ascoltare le storie arrivate da dentro al carcere, un pugno nello stomaco, anche la delegata del prefetto, Paola Matteo; il magistrato di Sorveglianza, Ines Casciaro; la professoressa Marta Vignola, delegata dell’Unisalento al polo penitenziario, con una delegazione di studenti; l’assessora comunale Silvia Miglietta; l’avvocato Alessandro Costantini Dal Sant, presidente della quinta commissione consiliare (Servizi sociali, pari opportunità ed altro); ed il presidente della Camera penale Francesco Salvi, l’avvocato Giancarlo Dei Lazzaretti. Assente, fra gli altri, il rappresentante dell’Asl di Lecce. Resta ora da capire cosa faranno l’Asl e la struttura carceraria per il detenuto in attesa da sei mesi dell’intervento chirurgico per ricomporre la frattura ma anche per garantire a tutti gli altri una assistenza medica dignitosa e tempi di attesa perlomeno equiparati con quelli di chi sta fuori da Borgo San Nicola.

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Quotidiano Di Puglia