Demolita la villetta abusiva: «Riportiamo la legalità lungo il litorale»

E’ stata abbattuta una villetta abusiva di 170 metri quadrati a Torre Chianca, marina di Lecce, costruita a meno di cento metri dal mare senza alcun permesso. A coordinare i...

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E’ stata abbattuta una villetta abusiva di 170 metri quadrati a Torre Chianca, marina di Lecce, costruita a meno di cento metri dal mare senza alcun permesso. A coordinare i lavori di demolizione è stato l’ufficio Nucleo di vigilanza edilizia del Comune. 

Le somme che l'ente ha sostenuto per demolire l'edificio sono state attinte al Fondo regionale di rotazione per le demolizioni di opere abusive, rivalendosi poi in una fase successiva su chi ha realizzato quel manufatto senza titolo edilizio. Dall’aprile del 2018 a oggi il Comune di Lecce risulta aver speso, per riportare la legalità lungo il litorale, la metà del denaro stanziato nel 2016 dalla Regione, cioè circa 40mila euro sugli 80mila disponibili, demolendo cinque edifici abusivi ricadenti tutti in aree sottoposte a vincolo paesaggistico e in ambiti ambientali vulnerabili. «L’obiettivo a lungo termine – spiegano dal Comune - è restituire ai leccesi il paesaggio sottratto alla collettività dal disprezzo delle regole e dal mancato rispetto dell’ambiente e della sicurezza. Nel frattempo, grazie all’attività del Nucleo di Vigilanza Edilizia del Comune di Lecce degli ultimi anni, si è registrato un importante aumento delle demolizioni spontanee di fabbricati abusivi, pari a circa venti nel 2018 e quattro nel 2019».


«La demolizione è lo strumento che abbiamo per restituire alla natura e alla comunità gli spazi che sono stati sottratti e per scoraggiare una attività edilizia che è avvenuta al di fuori della legalità e che non può essere recuperata in nessun modo – ha dichiarato l'assessore all'Urbanistica, Rita Miglietta –. Ringrazio il Nucleo di Vigilanza Edilizia del Comune per l’impegno costante. Nelle nostre marine questa assenza di regole ha determinato problemi al paesaggio e alla comunità impedendo uno sviluppo sostenibile e depotenziando la capacità di attrazione turistica. Dobbiamo invertire la rotta riqualificando le aree edificate degradate, utilizzando gli strumenti della demolizione e della riqualificazione, proseguendo il percorso iniziato nel 2018 per restituire alla comunità la sua costa, valorizzandola». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia