Via i sigilli al 60 per cento delle quote della società di gaming M.Slot ed al castello di Racale sequestrati a maggio di due anni fa ai fratelli De...
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Il decreto dei giudici della Corte d'Appello non ha intravisto pericoli concreti di disperdere quel patrimonio, in attesa che il processo giunga a sentenza definitiva: «Non sono ravvisabili specifiche ragioni di urgenza che impongano il mantenimento della sospensione dell'esecutività del provvedimento che ha disposto la revoca del sequestro dei beni, desumibili dalla presenza di un concreto pericolo di dispersione dei medesimi beni che potrebbe derivare dalla immediata esecuzione del dissequestro», spiega il decreto
Si tratta, in pratica della quarta volta che la magistratura si pronuncia sulla sussistenza dei presupposti per tenere sotto sequestro quei beni. Tutto è cominciato con il blitz dell'8 maggio del 2018 della Procura antimafia e della Guardia di finanza, quando furono sequestrati immobili e società della famiglia De Lorenzis. Il Tribunale in parte confermò quel sequestro - e siamo alla seconda fase - ed in parte restituì i beni. In particolare dissequestrò il 60% delle quote di Mslot (la società che gestisce il gaming), società a suo tempo conferita nel trust Pasama.
La Procura presentò appello e chiese alla Corte d'Appello di sospendere il provvedimento favorevole al trust Pasama. Chiese cioè di mantenere fermo il sequestro sulle quote della MSlot che il Tribunale aveva restituito a Pasama. La Corte, allora, accolse l’istanza della Procura. In seguito Pasama propose reclamo. Ed ora è stato accolto.
In sostanza, le quote (60% di Mslot, conferite da Pasquale De Lorenzis nel trust Pasama) adesso devono essere restituite al trust. Del merito complessivo della vicenda la Corte d'Appello se ne occuperà a maggio. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia