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«Ho fatto quel trasporto, ma solo per denaro». Ha ottenuto i domiciliari, su istanza dell’avvocato Antonio Savoia, Fernando Giovane, imprenditore di 53 anni di Squinzano bloccato a Roma, sulla A24, l’Autostrada dei Parchi, nel pomeriggio del 26 gennaio con un carico di quasi cinque chili di cocaina.
Il controllo
Giovane ha affrontato l’interrogatorio di convalida dinanzi al gip di Roma e ha deciso di rispondere alle domande.
L'interrogatorio
«Non dirò chi è il committente, preferisco vent’anni di carcere», ha aggiunto il 53enne che ha però ammesso di aver acconsentito ad effettuare il solo trasporto di sostanza stupefacente. Avrebbe vestito i panni del corriere della droga per soldi, perché la sua azienda sta attraversando, come molte, un periodo di crisi. Secondo gli investigatori dal quantitativo di stupefacente si sarebbero potute ricavare diverse migliaia di dosi da smerciare sul mercato dello spaccio. Ragion per cui per lo squinzanese era stato disposto il carcere. Considerate le ammissioni, e l’atteggiamento collaborativo per lo meno in riferimento alle proprie responsabilità in merito ai fatti, a Giovane è stato consentito di tornare a casa, nel Salento, per attendere gli sviluppi dell’inchiesta agli arresti domiciliari.
su Quotidiano Di Puglia