Deceduto da mesi, disposta l'autopsia per risolvere il "giallo"

Deceduto da mesi, disposta l'autopsia per risolvere il "giallo"
Sarà eseguita l’autopsia sui resti di Antonio Caracciolo, 83enne trovato morto all’interno della sua abitazione di Corigliano d’Otranto, in una vicenda...

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Sarà eseguita l’autopsia sui resti di Antonio Caracciolo, 83enne trovato morto all’interno della sua abitazione di Corigliano d’Otranto, in una vicenda dai contorni ancora tutti da chiarire. Il figlio, Luigi Roberto, è indagato per occultamento di cadavere, ma per non escludere alcuna eventualità e per disporre l’esame autoptico la procura ha ipotizzato il reato di omicidio. Il conferimento d’incarico sarà dato in mattinata al medico legale Alberto Tortorella, alla presenza del legale del figlio 55enne, Fabrizio Ruggeri, che potrà nominare un consulente di parte. 

Un atto dovuto


Si tratta di un passaggio considerato quasi un atto dovuto: il dato più importante, per il pm Luigi Mastroniani e i carabinieri che stanno svolgendo tutti gli accertamenti, è senza alcun dubbio la datazione del decesso, da comparare con gli eventuali prelievi effettuati al Postamat che documenterebbero l’indebita percezione della pensione dell’anziano, quantificata in 730 euro mensili (600 di pensione italiana, e 100 svizzera). 

La scoperta mercoledì scorso


I fatti risalgono allo scorso mercoledì, quando dopo un periodo di ricerche, il cadavere in avanzatissimo stato di decomposizione è stato trovato all’interno dell’immobile, avvolto in una coperta e vicino a un ventilatore. Dalle sue condizioni, si pensa che potesse essere lì da almeno un anno. La storia ha scosso l’intera comunità di 
Corigliano d’Otranto. Tutto nasce da una segnalazione sui calcinacci che cadevano dal prospetto dell’abitazione in cui viveva l’anziano. È stata avviata una rapida attività informativa, in paese. I conoscenti hanno riferito che effettivamente da circa un anno incontravano più l’anziano, né avevano più avuto sue notizie. La segnalazione in Procura risale al 14 febbraio. Già allora i poliziotti municipali avevano rintracciato il figlio che però aveva riferito di non sapere nulla di dove fosse il padre e che probabilmente egli sarebbe rientrato a 
Corigliano dopo qualche giorno. Aveva poi scritto al sindaco, lamentandosi per le attenzioni dei vigili nei suoi confronti.

 

Il pm ha delegato indagini presso l’ufficio postale di Corigliano, anche con l’acquisizione dei filmati di videosorveglianza. Ha poi firmato il decreto di perquisizione. Nell’abitazione è stato rinvenuto il corpo, avvolto in una coperta. Accanto a un ventilatore. È apparso chiaro ai militari dell’Arma e al medico legale Alberto Tortorella che era lì da diverso tempo. Sono state disposte diverse consulenze, dunque, che dovranno fornire una risposta sugli interrogativi che non è stato possibile risolvere nell’immediatezza dei fatti. Sarà determinante stabilire la data del decesso per comprendere effettivamente quanti prelievi siano stati effettuati, se sono stati effettivamente effettuati dopo la morte.
Ma da accertare, ci sono anche le cause del decesso che al momento sono ignote. Un’impresa tutt’altro che semplice, considerato lo stato in cui versa il corpo. Si vuole verificare se vi siano segni di violenza, per escludere possibilità differenti dalle cause naturali. 


Il sospetto, insomma, è che come di recente avvenuto a Ceglie Messapica, la morte del pensionato non sia stata dichiarata per poter continuare a riscuotere la pensione. Il figlio, al momento, non ha inteso parlare con gli investigatori, potrà farlo se lo riterrà anche in un secondo momento, sempre al fianco del suo legale di fiducia. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia