Ci sono anche tre aziende con sede tra Lecce e San Pancrazio Salentino tra i beni riconducibili ai familiari del defunto boss di Cosa Nostra Totò Riina, che sono stati...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Il provvedimento di confisca ha interessato i beni della moglie Ninetta Bagarella e dei figli, Giuseppe Salvatore, Maria Concetta e Lucia, familiari ed eredi del “Capo dei Capi”, per un valore di un milione e mezzo di euro. I beni erano già stati sequestrati il 19 luglio 2017, giorno in cui fu rigettata la richiesta dei domiciliari per Riina per problemi di salute (poi deceduto il 17 novembre successivo nella sezione detenuti dell'ospedale Maggiore di Parma), con conseguente conferma del regime di 41 bis.
Oltre alla villa di Mazara del Vallo dove “La Belva” trascorse parte della sua latitanza insieme alla famiglia nel periodo estivo, sono state confiscate le società "Clawstek srl", "Rigenertek srl" e la “Ac Service srl”, tutte riconducibili al genero di Riina Antonino Ciavarello, marito di una delle due figlie dell'ex boss corleonese, nonché 17 rapporti bancari. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia