Condono, domande bloccate per 53mila edifici abusivi: persi 240 milioni `

Condono, domande bloccate per 53mila edifici abusivi: persi 240 milioni `
Tra le scartoffie si nasconde un tesoro di 240 milioni. È il mancato incasso, per i comuni salentini, dei condoni edilizi (1985, 1994, 2003) stimato dal Centro studi di...

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Tra le scartoffie si nasconde un tesoro di 240 milioni. È il mancato incasso, per i comuni salentini, dei condoni edilizi (1985, 1994, 2003) stimato dal Centro studi di Sogeea sulla base dei dati inviati dalle amministrazioni comunali.

In provincia di Lecce ci sono 53.016 istanze di condono edilizio dormienti, anche se va precisato che non tutte le amministrazioni comunali hanno fornito l'informazione e, quindi, si presume che in realtà il numero sia anche più corposo.

In Puglia se ne contano 158.441 per un incasso stimato di 717,5 milioni, in Italia 4.263.897 per un introito pari a 15.007.199 di euro. Se aggiungiamo, poi, che questa mole di istanze potrebbe generare un volume d'affari per i professionisti, il danno aumenta.
Il mancato incasso stimato dal Centro studi di Sogeea e la sommatoria del denaro non incassato per oneri concessori, oblazioni, diritti di istruttoria, segreteria e paesaggistica, sanzioni per danno ambientale. Lo sconcio è vecchio di quasi 35 anni, da quando fu varato il condono 47/85 con il Governo presieduto da Bettino Craxi. A livello nazionale il frutto di quel condono è di 2.842.938 pratiche di condono ancora sospese, mentre ai condoni del 1994 e del 2003 (Governi Berlusconi) sono riconducibili rispettivamente 810.367 e 610.592 istanze.

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Per quanto riguarda il Salento spicca Porto Cesareo, che ha poco più di cinquemila abitanti, ma ha avuto 9.180 richieste di sanatoria, di cui la metà ancora da evadere. La fotografia è stata scattata con il Secondo rapporto sul condono edilizio in Italia, realizzato dal Centro Studi Sogeea e presentato in Senato il dossier è stato realizzato attraverso una piattaforma web per agevolare il flusso dei dati provenienti dai Comuni.

«A ciascuno ha reso noto Sogeea sono state fornite le credenziali necessarie per inserire sul portale i numeri relativi al proprio territorio: in totale, le amministrazioni che hanno contribuito alla redazione del Rapporto sono state 993. A rendere spesso difficoltoso l'accertamento dei dati anche per gli stessi uffici tecnici dei Comuni è la situazione degli archivi: solo nel 4,42% dei casi, infatti, ci si è potuti affidare ad un registro completamente digitalizzato a fronte di un 59,77% di pratiche ancora totalmente in versione cartacea. Il restante 35,81% è rappresentato da archivi misti».

Di piaga in piaga, insomma, perché è evidente che la mancata digitalizzazione rende ancora più confusa la gestione di una massa di istanza nell'ordine delle centinaia o delle migliaia. Emerge, dunque, un'altra fragilità della Pubblica amministrazione dove non si è mai compiuto sino in fondo il processo di digitalizzazione che non riguarda solo le pratiche di condono. E non solo.
La maggior parte degli abusi edilizi sono stati compiuti nelle zone costiere deturpando il paesaggio o, nel migliore dei casi, impedendo l'accesso a tratti di costa. Una cattiva abitudine che permane, quella dell'abuso edilizio compiuto per mettere su casa, sia pur con ritmi che non sono confrontabili con quelli che dagli anni '70 ai '90 del secolo scorso hanno cambiato il paesaggio salentino e in generale in tutta Italia.

La situazione del Salento non è dissimile da quella che si trova nelle regioni del Mezzogiorno, mentre al Nord sono più virtuosi. La capitale d'Italia detiene anche lo scettro del comune ad alto di condoni inevasi: 171.115 ne sono state registrate da Sogeea. È seguita da Napoli (43.432), mentre il più virtuoso è il Comune di Milano (20.545) seguito da Torino (24.564). sul fronte delle regioni, quelle che registrano complessivamente il maggior numero di istanze pendenti sono: Campania (656.832 domande da portare a temine), Lazio (623.897), Sicilia (623.109), Piemonte (379.716) e Lombardia (316.715).


«L'Emilia Romagna precisa Sogeea si guadagna il titolo di territorio più virtuoso nella gestione delle domande di condono edilizio, visto che ben tre capoluoghi di provincia hanno evaso tutte le istanze presentate dai propri cittadini: Bologna, Ferrara e Ravenna. Discorso simile per il Nord-Est della penisola, che anche in materia di condono si conferma macroregione particolarmente operosa: Trento, Vicenza e Chioggia possono vantarsi di avere portato a termine l'esame delle domande presentate, al pari di Sondrio, altro capoluogo di provincia che ha esaurito le pratiche giacenti in archivio e a cui è stato assegnato il premio best practice 2019, ritirato dal sindaco Marco Scaramellini. In termini assoluti, la Lombardia è la regione che ha concluso più istruttorie (1.633.116) e precede Piemonte (1.353.866), Lazio (1.014.644), Campania (784.828) e Sicilia (690.159)». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia