Spettacoli estivi «in forse» all’anfiteatro e al teatro romano per problemi legati all’agibilità e all’obbligo di smontaggio dei palchi....
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Spettacoli - musicali, innanzitutto - a rischio, ma il Comune fa sapere che si tenteranno tutte le carte nonostante la deroga sull’uso degli spazi che quest’anno, a differenza delle scorse estati, non è arrivata dalla Soprintendenza.
«Ma questo non significa che non si farà nulla», aggiunge il primo cittadino. «L’amministrazione - aggiunge Salvemini - sta lavorando per cercare soluzioni e ospitare nell’anfiteatro e nel teatro romano almeno alcune iniziative compatibili con i due contesti». Se n’è parlato ieri mattina in occasione del bilancio che Comune e Teatro Pubblico Pugliese hanno voluto fare a conclusione della prima stagione di prosa organizzata all’Apollo e al Paisiello. Una collaborazione che, come specificato nella convenzione firmata a dicembre, riguarda anche la programmazione estiva dei tre teatri all’aperto: anfiteatro di Piazza Sant’Oronzo, teatro romano e anfiteatro di Rudiae (che, però, non è ancora pronto a causa degli scavi in corsi). Sui primi due pende la spada di Damocle della burocrazia e delle norme che, in passato, veniva superata attraverso la richiesta di deroghe. Escamotage a cui ora non è più possibile fare ricorso. «In questi ultimi anni – spiega Salvemini – anfiteatro e teatro romano sono stati utilizzati durante l’estate con allestimenti permanenti per abbattere le spese. Palco e sedie restavano fissi da una certa data ad un’altra. Questa modalità non la possiamo più replicare: la Soprintendenza, infatti, ha chiarito che la cavea dell’anfiteatro e quella del teatro romano possono essere utilizzate ma che, alla fine di ogni spettacolo, devono essere liberate. E questo perché non sono palcoscenici permanenti, ma monumenti storici da restituire alla fruizione diffusa di cittadini e turisti una volta terminato lo spettacolo».
Questo significa un aumento considerevole dei costi per gli organizzatori.
La strada da seguire per regolamentare definitivamente l’uso di anfiteatro e teatro romano è una convenzione da concertare e firmare con la Soprintendenza visto che – a differenza di Apollo e Paisiello, beni di proprietà comunale – i teatri all’aperto sono di proprietà dello Stato. L’obiettivo resta, quindi, realizzare un cartellone estivo anche nei tre teatri all’aperto ma, se non si potrà farlo pienamente per quest’estate, si punta a riuscirci l’anno prossimo.
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Quotidiano Di Puglia