Anfiteatro e teatro romano, no ai palchi fissi: a rischio gli eventi estivi

Teatro Romano
Teatro Romano
di Ilaria MARINACI
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Sabato 5 Maggio 2018, 06:00 - Ultimo aggiornamento: 22:31
Spettacoli estivi «in forse» all’anfiteatro e al teatro romano per problemi legati all’agibilità e all’obbligo di smontaggio dei palchi. Parola del sindaco Carlo Salvemini. È il sindaco che conferma quanto negli ambienti dell’organizzazione degli eventi si va dicendo da qualche settimana con una certa preoccupazione.
Spettacoli - musicali, innanzitutto - a rischio, ma il Comune fa sapere che si tenteranno tutte le carte nonostante la deroga sull’uso degli spazi che quest’anno, a differenza delle scorse estati, non è arrivata dalla Soprintendenza.
«Ma questo non significa che non si farà nulla», aggiunge il primo cittadino. «L’amministrazione - aggiunge Salvemini - sta lavorando per cercare soluzioni e ospitare nell’anfiteatro e nel teatro romano almeno alcune iniziative compatibili con i due contesti». Se n’è parlato ieri mattina in occasione del bilancio che Comune e Teatro Pubblico Pugliese hanno voluto fare a conclusione della prima stagione di prosa organizzata all’Apollo e al Paisiello. Una collaborazione che, come specificato nella convenzione firmata a dicembre, riguarda anche la programmazione estiva dei tre teatri all’aperto: anfiteatro di Piazza Sant’Oronzo, teatro romano e anfiteatro di Rudiae (che, però, non è ancora pronto a causa degli scavi in corsi). Sui primi due pende la spada di Damocle della burocrazia e delle norme che, in passato, veniva superata attraverso la richiesta di deroghe. Escamotage a cui ora non è più possibile fare ricorso. «In questi ultimi anni – spiega Salvemini – anfiteatro e teatro romano sono stati utilizzati durante l’estate con allestimenti permanenti per abbattere le spese. Palco e sedie restavano fissi da una certa data ad un’altra. Questa modalità non la possiamo più replicare: la Soprintendenza, infatti, ha chiarito che la cavea dell’anfiteatro e quella del teatro romano possono essere utilizzate ma che, alla fine di ogni spettacolo, devono essere liberate. E questo perché non sono palcoscenici permanenti, ma monumenti storici da restituire alla fruizione diffusa di cittadini e turisti una volta terminato lo spettacolo».
 
Questo significa un aumento considerevole dei costi per gli organizzatori. In più, c’è il problema dell’agibilità: il numero di spettatori che possono essere ospitati e che costringe l’amministrazione a chiedere continue deroghe ai vigili del Fuoco.
Deroghe che con l’introduzione delle disposizioni della circolare Gabrielli è diventato più complicato ottenere. «Oggi le misure di safety e security durante le manifestazioni pubbliche – continua il sindaco – sono molto più rigide rispetto al passato e bisogna rispondere con una certa prudenza a queste prescrizioni». A riprova del fatto che, comunque, di cartellone estivo nei due contenitori si sta ragionando, Salvemini si sofferma sulla collocazione nel cuore della movida dell’anfiteatro romano che aggiunge altre difficoltà. «Ci siamo confrontati sulla possibilità di ospitare nell’anfiteatro romano – rivela il primo cittadino – spettacoli di teatro anche con allestimenti minimali, ma si pongono problemi di acustica e di rumori, perché si trova in piazza Sant’Oronzo, e quindi circondato da locali all’aperto. Una cosa è un concerto di musica che sovrasta tutto il resto, un’altra una rappresentazione di questo tipo. Blindare un’intera piazza per uno spettacolo, proibendo ogni rumore, è impensabile».
La soluzione, quindi, potrebbe essere, anche se non nell’immediato futuro, l’anfiteatro di Rudiae. «Per il teatro romano che è più protetto si può ragionare, però su piccoli numeri – conclude Salvemini – come pure diventerebbe una scelta naturale l’anfiteatro di Rudiae, in campagna, in mezzo agli ulivi, ma c’è tutto un lungo lavoro da fare anche per raccordare la città con quell’area archeologica sotto il profilo dei collegamenti stradali, del trasporto pubblico e delle microdiscariche lungo la via».
La strada da seguire per regolamentare definitivamente l’uso di anfiteatro e teatro romano è una convenzione da concertare e firmare con la Soprintendenza visto che – a differenza di Apollo e Paisiello, beni di proprietà comunale – i teatri all’aperto sono di proprietà dello Stato. L’obiettivo resta, quindi, realizzare un cartellone estivo anche nei tre teatri all’aperto ma, se non si potrà farlo pienamente per quest’estate, si punta a riuscirci l’anno prossimo.
 
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