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Il confronto sul compostaggio con l'Agenzia regionale dei rifiuti segnerà il futuro degli impianti nel Salento. Si capirà oggi, a partire dalle 12.30 in Provincia, se il territorio potrà avere voce in capitolo nella scelta di micro strutture, come auspicano tutti e dieci i presidenti degli Ambiti di raccolta ottimale in vista dell'approvazione del Piano regionale dei rifiuti che andrà in consiglio martedì prossimo. All'incontro, promosso dal consigliere provinciale delegato all'Ambiente, Fabio Tarantino, interverrà anche il presidente dell'Ager, Gianfranco Grandaliano, a cui verrà chiesta la possibilità di ampliare il parco impianti attraverso il coinvolgimento degli stessi sindaci.
Per la Regione c'è solo il progetto di Masserie Ghetta
Per la Regione, come già riferito dall'assessore regionale all'Ambiente, Anna Grazia Maraschio, al momento c'è solo il progetto di Masseria Ghetta, impianto da 40mila tonnellate presentato dal sindaco di Lecce, Carlo Salvemini. Osteggiato dai territori vicini di Surbo e Trepuzzi, dovrebbe soddisfare tutta l'area del Nord Salento compreso il capoluogo.
Prime disponibilità dei Comuni per i siti aggiuntivi
Tra le aree, ancora tutte da definire e confermare, e da attivare solo dopo la discussione in via preventiva con tutti i cittadini del territorio di riferimento, è arrivata la disponibilità dell'Aro 7, nel Parco dei Paduli vicino a Botrugno, proposta dal sindaco, Silvano Macculi, poi quella del sindaco del comune di Copertino, Sandrina Schito, in una zona equidistante da tutti gli altri feudi dell'Aro 3. Poi ancora, sul tavolo, è emersa la possibilità di trasformazione di due strutture private in strutture pubbliche: la prima nella zona tra Galatina e Galatone appartenente alla Salento riciclo, da 40mila tonnellate, autorizzata ma non ancora costruita. Si tratta di un impianto di rifiuti speciali che potrebbe essere convertito, se l'iter andasse a buon fine, per attuare il tanto sospirato compostaggio. Invece è pronto a partire già a gennaio un opificio nella zona industriale di Calimera che deve ricevere soltanto l'ok per fare conferire i rifiuti.
Sul tavolo 40 milioni di euro per il bando che scade il 15 febbraio
La volontà di chiudere il ciclo dei rifiuti trova la sua ragione anche nell'opportunità di avere finanziamenti importanti da parte del Piano nazionale di ripresa e resilienza: circa 40 milioni di euro, messi a disposizione dal ministero della Transizione ecologica in un bando in scadenza però il prossimo 15 febbraio.
L'incontro odierno servirà anche a mettere nero su bianco la contrarietà dei primi cittadini all'apertura della discarica di Corigliano d'Otranto, in previsione della chiusura del sito di Burgesi di Ugento. La preoccupazione nasce dalla presenza della falda idrica sottostante che potrebbe, fino al 2025, anno in cui terminerebbe lo sversamento dei rifiuti, essere inquinata dal percolato. Per questo i sindaci della zona e le associazioni ambientaliste si riuniranno domenica mattina per una manifestazione in località Scomunica a due passi dall'impianto inserito nel Piano regionale dei rifiuti.
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Quotidiano Di Puglia