Ancora nel mirino don Antonio Coluccia, il sacerdote salentino conosciuto per il suo impegno contro la criminalità organizzata. Quattro colpi di pistola sono stati esplosi...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Appena qualche giorno fa, un'altra intimidazione nei confronti dello stesso prete: una scritta in arabo era stata apposta su un manifesto che pubblicizzava un incontro sulla legalità che si sarebbe svolto a Supersano a cui avrebbe preso parte proprio don Antonio. Il manifesto recava l'immagine di don Antonio e la scritta in arabo - che significava "Buon appetito" o "Buono da mangiare" - era stata posta proprio sugli occhi del sacerdote, quasi a volerglieli chiudere gli occhi. In quell'occasione, a sporgere denuncia erano stati gli organizzatori dell'evento, ma si era archiviato il gesto come una bravata da parte di vandali, dal momento che la scritta sembrava essere stata staccata da un manifesto accanto, che pubblicizzava una cena solidale e multiculturale, per essere piazzata poi sul manifesto con il volto del sacerdote. In quel caso don Antonio aveva ugualmente preso parte all'incontro, dichiarando di non essere spaventato: "I miei occhi sono fatti per vedere e nessuno me li può chiudere", aveva detto in apertura dell'incontro.
Evidentemente, però, non era così: questo secondo episodio fa inquadrare diversamente anche quella che era sembrata una bravata. La vita del prete minacciato dalle mafie, a cui nel settembre scorso, è stata revocata la scorta, sembra essere di nuovo in pericolo.
Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia