Colpi di pistola contro l'auto di don Coluccia, prete antimafia. Giorni fa altre minacce

Colpi di pistola contro l'auto di don Coluccia, prete antimafia. Giorni fa altre minacce
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Lunedì 17 Dicembre 2018, 12:46 - Ultimo aggiornamento: 19:16

Ancora nel mirino don Antonio Coluccia, il sacerdote salentino conosciuto per il suo impegno contro la criminalità organizzata. Quattro colpi di pistola sono stati esplosi contro l'auto del sacerdote di Specchia, presumibilmente tra le due e le tre della notte. E' stato lo spesso prete antimafia a presentare denuncia, questa mattina, ai carabinieri della stazione di Specchia che hanno avviato le indagini. Lungo la strada dove era parcheggiata una vecchia Alfa Romeo 166, di colore grigio, sono presenti alcune videocamere di circuiti di sorveglianza privati, che sono state acquisite dai militari e saranno meticolosamente analizzate nelle prossime ore. I colpi hanno distrutto un finestrino del lato destro, mentre due fori sono stati trovati sullo sportello. I carabinieri hanno recuperato e sequestrato tre ogive e quattro bossoli. 

Appena qualche giorno fa, un'altra intimidazione nei confronti dello stesso prete: una scritta in arabo era stata apposta su un manifesto che pubblicizzava un incontro sulla legalità che si sarebbe svolto a Supersano a cui avrebbe preso parte proprio don Antonio. Il manifesto recava l'immagine di don Antonio e la scritta in arabo - che significava "Buon appetito" o "Buono da mangiare" - era stata posta proprio sugli occhi del sacerdote, quasi a volerglieli chiudere gli occhi. In quell'occasione, a sporgere denuncia erano stati gli organizzatori dell'evento, ma si era archiviato il gesto come una bravata da parte di vandali, dal momento che la scritta sembrava essere stata staccata da un manifesto accanto, che pubblicizzava una cena solidale e multiculturale, per essere piazzata poi sul manifesto con il volto del sacerdote. In quel caso don Antonio aveva ugualmente preso parte all'incontro, dichiarando di non essere spaventato: "I miei occhi sono fatti per vedere e nessuno me li può chiudere", aveva detto in apertura dell'incontro.

Evidentemente, però, non era così: questo secondo episodio fa inquadrare diversamente anche quella che era sembrata una bravata. La vita del prete minacciato dalle mafie, a cui nel settembre scorso, è stata revocata la scorta, sembra essere di nuovo in pericolo.



 

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