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La somministrazione di cibo o acqua resta consentita, ma solo di cibi adeguati ai gatti in contenitori adatti e con l’obbligo di ripristinare lo stato dei luoghi al termine del ristoro degli animali. Questa la decisione durante in commissione Ambiente a Lecce che sarà ratificata tramite ordinanza comunale.
Dunque, stop ai residui di pranzi e cene collocati ai bordi della strada, con il divieto di depositare cibo secco o umido per terra o su fogli di giornale alluminio o supporti non idonei.
I provvedimenti
L’ordinanza incide anche sulla localizzazione delle somministrazioni di cibo: saranno vietate in luoghi pericolosi come marciapiedi in strade a scorrimento veloce o in prossimità di incroci, su spartitraffico e in aree a parcheggio e nelle immediate vicinanze di ingressi di abitazioni civili e utenze non domestiche (negozi, supermercati, ristoranti) entro un raggio inferiore a tre metri dagli ingressi a meno che non abbia un consenso esplicito da parte dell'utenza coinvolta.
Un'altra ordinanza– già emessa il 4 ottobre scorso – prevede, in attuazione della L.R. 2/2020, l’obbligo di iscrizione sistematica in anagrafe informatizzata regionale di tutti i gatti di proprietà privata, con contestuale identificazione con microchip e, per i veterinari, come prescritto dalla legge regionale il dovere di informare i propri clienti con l’esposizione delle informazioni necessarie. Finalità della legge è contrastare l’abbandono dei gatti e favorire la restituzione al proprio ambiente domestico di quei gatti che si smarriscono o incappano in incidenti stradali.
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