Pietra leccese e lamiera: un binomio che resiste nel centro della città e che crea disappunto tra i visitatori ammaliati dalla luce, dalle chiese e dai palazzi antichi,...
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«Vorrei immergermi nel passato del bellissimo centro storico: ma che peccato per quelle automobili fastidiose»: a parlare è Narjn, ventenne francese approdata per la prima volta a Lecce e rimasta sorpresa, in positivo, da chiese e monumenti, decisamente in negativo dal via vai continuo di macchine per vie e viottoli del cuore barocco. E come lei, moltissimi turisti stranieri che in questo lungo ponte stanno affollando la città: i meno tolleranti sono proprio i vacanzieri più giovani, mentre gli over 60 riescono a chiudere un occhio. Sarà l'effetto Greta Thunberg, ma i ventenni proprio non riescono ad accettare smog, rumore e passeggiate a ostacoli. Narjn, insieme ad altri due connazionali, Sarah di 22 anni e Stan di 20, è venuta in Puglia per fare volontariato: tutti e tre vengono da Montpellier e assicurano che nella loro città questo problema non esiste quasi per niente. «Siamo qui dalle 8 racconta Narjn, che per un mese si fermerà a Gravina di Puglia e siamo venuti a Lecce per conoscere le sue rinomate bellezze architettoniche: che peccato, però, dover fare la gimcana tra le auto che passavano per le vie del centro storico, è stato fastidioso doverci spostare noi per far passare loro, oltre che dover respirare i gas di scarico. Un centro storico non dovrebbe essere attraversato dalle quattro ruote».
Stessa reazione anche dai trentenni Daniela Franco e Kevin Lamont, coppia italo-neozelandese che vive in Germania. Il più infastidito è Kevin, che in Nuova Zelanda non vive queste situazioni: «Non solo le auto creano disturbo, gli automobilisti non sono da meno: si scocciano se devono rallentare per i pedoni e spesso non rispettano le strisce pedonali. Se non ci fosse la mia compagna a tradurre dall'italiano all'inglese, non riuscirei a capire i cartelli informativi, o a dialogare: in città l'inglese non si parla quasi per niente. E poi, trovo poco elegante per Lecce che ci siano tutti questi venditori ambulanti che chiedono denaro anche mentre sei seduto al tavolino di un bar». Anche Ivan, studente cinese dell'Accademia di Belle Arti proveniente da Fujian, preferirebbe girare per il centro storico più liberamente. «Anche se ammette col sorriso in Cina di automobili ce ne sono davvero tante e anche nella mia città girano indisturbate nel centro».
Più morbido, invece, il giudizio di una famiglia francese arrivata in vacanza tramite il genero salentino: «Abbiamo parcheggiato in piazza Mazzini e siamo arrivati in piazza Sant'Oronzo da via Trinchese raccontano i coniugi Lecomte, insieme alla figlia (nella foto a destra) e non abbiamo riscontrato grande traffico. Oltretutto, prendere l'automobile per arrivare in centro è necessario, se mancano i mezzi pubblici». E se Isabel e Maria Pilar, signore di mezz'età provenienti dalla Spagna, confessano anche nella loro Saragozza sono costrette a fare zig zag per spostarsi tra una macchina e l'altra, la loro amica Soledad alza il tiro: «Quasi quasi mi sento di comprendere ed essere solidale con chi utilizza le auto in centro». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia