Cassonetti al mare, Monteco ribatte: «Colpa del Comune»

Cassonetti al mare, Monteco ribatte: «Colpa del Comune»
«Il dirigente Bonocuore sa bene che noi è da un anno che chiediamo gli elenchi delle persone alle quali dovremmo consegnare i passpartout per i carrellati di...

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«Il dirigente Bonocuore sa bene che noi è da un anno che chiediamo gli elenchi delle persone alle quali dovremmo consegnare i passpartout per i carrellati di prossimità». Mario Montinaro, titolare di Monteco, rispedisce al mittente ogni accusa e, in particolare, le contestazione rivoltegli, anche per iscritto, dal dirigente del settore Ambiente, Fernando Bonocuore. «Monteco - ha detto ieri Bonocuore a Quotidiano - non può spacciare un normalissimo cassonetto per carrellato di prossimità. Non io, ma loro hanno inserito nel progetto migliorativo presentato in gara la previsione di fornire le marine e le case sparse di carrellati dotati di “lucchetto”, utilizzabili soltanto dai cittadini dotati di uno specifico passpartout. Oggi non possono venderci per carrellati normali cassonetti. E infatti ho scritto una lettera all’azienda, contestando quanto avvenuto. E se continueranno così, ci saranno altre conseguenze». Anche perché, ha spiegato il dirigente, chi non ha pagato la Tari - sono stati censiti oltre 4.000 evasori - e non ha quindi ritirato il kit per differenziare ha vita facile: raggiunge le marine e si libera della spazzatura in uno dei nuovi cassonetti.

Montinaro, però, mette i puntini sulle “i”: «Abbiamo chiesto al Comune i tabulati, gli elenchi dei cittadini ai quali dobbiamo consegnare i passpartout. Senza quell’elenco, non possiamo montare i chiavistelli. Palazzo Carafa lo sa da un anno e sanno anche che abbiamo suggerito di trovare un’altra soluzione. Non siamo inadempienti - tuona Montinaro - i carrellati stanno in magazzino, abbiamo evitato di metterli sul territorio per i motivi che ho detto».
Non è la prima volta, negli ultimi mesi, che Monteco e Comune si “pungono” a distanza, anche per via di un capitolato d’appalto difficile da calare nella realtà leccese, lacunoso. Manca, per esempio, la zona industriale e una serie di servizi non è prevista per alcune zone della città. Oggi la tensione sale anche perché i numeri dell’evasione elaborati dall’assessorato ai Tributi sono numeri importanti: si parla di oltre 4.000 cittadini che non pagano la Tari e, probabilmente, il numero andrebbe corretto al rialzo, visto che nel report mancano i nomi di tutti coloro che non hanno mai ritirato i kit per la differenziata.

«I numeri - dice al riguardo Montinaro - non sono chiari. Se l’ufficio non abbina le utenze al servizio non capiremo mai quanti sono gli evasori e chi sono. Noi di Monteco sappiamo a chi abbiamo dato che cosa. Più di questo non siamo chiamati a fare, ma se il Comune vuole dare a noi tutti gli elenchi ci possiamo sostituire agli uffici - provoca l’imprenditore - e in un mese avremo il quadro chiaro della situazione». Poi una stoccata all’apparato burocratico-amministrativo comunale: «Con gli interlocutori istituzionali non c’è alcun problema - spiega Montinaro - e il confronto è proficuo. Gli uffici, ogni tanto, tirano fuori le “armi segrete” e io non è che possa discutere. Faccio il mio dovere. Purtroppo dentro tutte le strutture pubbliche ci sono problemi interni di gestione, umana e amministrativa. C’è sempre qualcuno che vuole primeggiare». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia