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«Una giornata positiva. L'auspicio è che questo diventi un luogo che testimonia la presenza dello Stato, dove vengono forniti servizi a favore della collettività». A parlare è il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, in visita oggi a Carmiano, comune la cui assise guidata dall'allora sindaco Giancarlo Mazzotta, è stata sciolta per presunte infiltrazioni mafiose nel dicembre 2019, per il taglio del nastro e la consegna alla comunità locale e alle associazioni Avis e Lilt di un’abitazione confiscata alcuni anni fa alla mafia e recuperata per la realizzazione del progetto “La casa della salute”. Si tratta di una abitazione fra gli elementi chiave che hanno condotto al commissariamento del Comune e riconducibile a Lucio Riotti, 55enne già condannato per associazione mafiosa il cui nome compare nell'operazione “Clean Game” sulle slot machine.
In una Carmiano blindata dalle forze dell’ordine, il ministro scortata dalle volanti della Polizia di Stato è arrivata su via Lecce, luogo della cerimonia, intorno alle 17.30, accolta dalla commissione straordinaria a guida del Comune, composta dai due viceprefetti Paolo D’Alessio e Daniela Buccoliero e dal funzionario economico Michele Marcuccio. Il taglio del nastro sotto una pioggia battente alla presenza del procuratore generale della Repubblica, Antonio Maruccia, del prefetto di Lecce Maria Rosa Trio, del questore Andrea Valentino, del comandante provinciale dei carabinieri di Lecce, Paolo Dembech.
Il caso Carmiano
La responsabile del Viminale è poi entrata nel merito dell’intervento dello Stato a Carmiano. «Lo Stato che arriva in un territorio è uno Stato che fa sentire la sua presenza.
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Quotidiano Di Puglia