Tutta colpa di un cocktail “volato”, a fine serata, dall’alto del privé fino ai piedi della consolle che in quel momento era in mano a uno dei dj...
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Attorno alle 5.30, con l’ospite ancora in consolle, il cocktail arrivato in testa a qualcuno ha fatto scattare una rabbia cieca. L’affronto è stato aggravato dal campanilismo: baresi i lanciatori di bicchiere, salentini di Casarano e Scorrano quelli che hanno reagito. Sono stati minuti di caos, in cui è volato di tutto: bottiglie, bicchieri, cestini dell’immondizia e persino le transenne. Per fortuna, tranne le bottiglie, erano tutti oggetti di plastica, che non hanno ferito seriamente nessuno. La paura, però, c’è stata: qualcuno ha cercato di avvicinare la fazione avversaria ed è stato allontanato, altri invece si sono affrettati all’uscita del locale per non finire nel mezzo della rissa. Con il sole già alto nel cielo, la situazione è rientrata nella normalità. Resta l’amarezza per un grande evento che ha rischiato di essere rovinato da una trentina di scalmanati che, fanno sapere dal Guendalina, «non sono i benvenuti».
Dal parte del locale, è netta la condanna per quanto avvenuto domenica mattina: «Prendiamo le distanze da questi bulli che con noi e con la musica non c’entrano nulla. Anzi, rovinano la nostra immagine e danno solo fastidio. Abbiamo già contattato le forze dell’ordine e chiesto loro di darci una mano nel tenerli lontano. I loro volti sono visibili in tutti i video che circolano sui social e se si ripresenteranno all’ingresso del Guendalina saranno mandati via. Da noi non sono i benvenuti».
E mentre il Guendalina si prepara ad accogliere altri grandi ospiti, anche la notte di Gallipoli è stata turbata da un pestaggio che, anche in questo caso, è stato ripreso con un cellulare e postato sui social network. In questo caso si vede un ragazzino a terra, in zona Baia Verde, ed altri che lo colpiscono con calci e pugni, mentre qualcuno cerca di separarli. Scene di ordinaria follia in un’estate che si annuncia rovente. Anche in questo caso, nessuna denuncia è arrivata alle forze di polizia.
In Italia, secondo il presidente nazionale del Silb, ci sono un centinaio di discoteche “di tendenza”, in cui sarebbe auspicabile – se non necessaria – la presenza fissa di carabinieri e polizia. “Il presidio fisso occorrerebbe in tutte le discoteche di grandi dimensioni, sia a garanzia dell’attività degli imprenditori sia per una maggiore sicurezza di tutti. Risse del genere – conclude – non si vedono più neanche negli stadi”.
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Quotidiano Di Puglia