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L'Ordine degli Architetti di Lecce non parteciperà alla protesta indetta dall'Ordine degli Ingegneri per sabato, con appuntamento nel piazzale antistante Porta San Biagio a Lecce. Pur condividendo con ingegneri e geometri le difficoltà dei professionisti nell'applicazione dei bonus edilizi, gli architetti non condividono la scelta della protesta di piazza. E le ragioni le spiega approfonditamente il presidente dell'Ordine provinciale, Tommaso Marcucci.
Il presidente Marcucci
«In questi mesi - spiega Marcucci - abbiamo affrontato quasi quotidianamente nelle sedi deputate con gli interlocutori istituzionali e finanziari i problemi che le nostre categorie, le aziende, i cittadini stanno incontrando e con cui si stanno misurando. Non ultimo l’acceso confronto con la società Deloitte che gestisce una piattaforma per le procedure legate alla misura. Solo così a nostro parere, in un confronto serrato e se necessario aspro nelle sedi appropriate, mentre attendiamo ancora di capire dall'Agenzia delle Entrate l'applicazione corretta di quanto contenuto nel Dl Aiuti bis, potremo affrontare tutti i vulnus che, purtroppo, la norma ha generato e a nostro parere continuerà a produrre».
Le criticità
Sia il Consiglio Nazionale che gli Ordini territoriali hanno sin dal principio messo in guardia sui limiti e sulle criticità di una norma attrattiva ma di difficile e problematica applicazione proprio per i meccanismi dovuti alle cessioni del credito e alla gestione dei cassetti fiscali.
In più, un altro problema: i professionisti emettono regolare fattura per questo tipo di lavori e sono quindi costretti a pagare Iva e oneri, non avendo però un corrispettivo in denaro. Gli istituti finanziari, per l'incertezza del quadro politico, hanno chiuso i rubinetti, prima di riaprirli a seguito del decreto Aiuti bis ma sostenendo che, essendo esigui nell'ammontare, i crediti dei professionisti non interessavano.
Il confronto nelle sedi istituzionali
«Le frodi che sull’intero territorio nazionale sono state individuate - continua Marcucci - compresa la nascita di imprese senza lavoratori, fermo restando la presunzione d’innocenza fino alla conclusione dei giudizi, dimostrano la delicatezza e la difficile attuazione della misura, ma anche il complicato e determinante ruolo dei professionisti, sulla cui correttezza nessuno può permettersi di eccepire ex ante, come purtroppo si evince dai discutibili e offensivi video pubblicati da Deloitte, funzionali a dimostrare la veridicità delle dichiarazioni sul 30 per cento dei lavori eseguiti. Proprio per questo continueremo a sostenere la nostra categoria e più complessivamente la qualità e correttezza dei professionisti coinvolti nei lavori misurandoci e confrontandoci in tutte le sedi istituzionali, compresa quella legislativa dove si è determinato un iter miope e confuso con regole del gioco modificate più e più volte in corso d’opera, il che ci ha impedito di espletare al meglio il nostro ruolo sociale e professionale. Siamo infatti convinti che, a maggior ragione nella vorticosa trasformazione in atto delle città, rigenerazione urbana e sostenibilità energetica degli edifici sono elementi determinanti per la qualità della vita e il benessere dei cittadini, e come tali devono essere considerati facendo prevalere l'interesse pubblico».
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