L'ex comandante della polizia municipale di Martano, Costantino Iorio, è stato condannato a tre anni e quattro mesi di reclusione con l'accusa di aver riscosso i...
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L'assoluzione è stata chiesta dagli avvocati difensori Carlo Caracuta e Fabrizio Lamanna, sostenendo che Iorio non avesse trattenuto per se' mai un centesimo, ma che piuttosto avesse gestito in modo disordinato quelle entrate.
Come pene accesorie è stata prevista l'interdizione dagli uffici pubblici per un anno. Per il Comune di Martano, costituitosi parte civile con l'avvocato Antonio Ferente, è stato previsto il risarcimento dei danni (30mila euro la richiesta) in sede civile. Due mesi il termine indicato per il deposito della sentenza.
L'impianto accusatorio avallatto dal processo di primo grado è quello emerso dalle indagini condotte dai carabinieri della Compagnia di Maglie: Iorio si sarebbe appropriato di circa 3mila euro ricevuti in pagamento come riscossione della tassa per l'occupazione temporanea di spazi e aree pubbliche. Per gli accertamenti effettuati dai militari del nucleo operativo di Maglie soprattutto con l'acquisizione dei documenti con le perquisizioni e i sequestri effettuati nella sede del comando della polizia municipale di Martano emersero numerose irregolarità nella gestione degli introiti comunali. Iorio avrebbe ottenuto il denaro dal febbraio 2012 (da quando aveva assunto l'incarico di comandante della polizia municipale di Martano ) fino a maggio del 2013. Riscossione avvenuta nel corso delle feste organizzate a Martano (Fiera della Candelora, festa della Madonna dell'Assunta, Notte della Taranta) in contanti dai vari operatori e commercianti, anziché tramite bollettino postale, come invece sarebbe dovuto avvenire. Lo stesso Iorio avrebbe rilasciato regolare ricevuta presa dai bollettari, ma si sarebbe disfatto dei blocchi in suo possesso. Le bollette rilasciate dall'allora comandante furono però recuperate da alcuni commercianti rintracciati spulciando i vari elenchi di partecipanti a queste fiere. Iorio avrebbe dovuto consegnare le somme all'ufficio economato del Comune di Martano ma di queste entrate non vi sarebbe stata traccia. E venne arrestato. Ottenne la libertà dopo una settimana trascorsa ai domiciliari. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia