Droga a scuola, appello ai presidi: «Più collaborazione, le vostre segnalazioni sono preziose»

Il questore Andrea Valentino
«Il problema dello spaccio di droga in città e davanti alle scuole c'è, ed è preoccupante perché riguarda la salute. Ma non si può...

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«Il problema dello spaccio di droga in città e davanti alle scuole c'è, ed è preoccupante perché riguarda la salute. Ma non si può parlare di vera emergenza, né le scuole sono alla mercé degli spacciatori». Parola del questore Andrea Valentino, nel Salento da sette mesi, che parte da numeri e casi concreti per affermare che sì, l'attenzione è alta nei luoghi sensibili - che a Lecce sono la stazione ferroviaria, il parco di Belloluogo, la 167, piazzetta Santa Chiara e tutte le altre zone di passaggio o ad alta presenza di giovani come appunto le scuole - ma il fenomeno è, tutto sommato, sotto controllo. Anche grazie a controlli, in divisa o in borghese, che sono costanti e capillari.


L'allarme nasce dai dati diffusi dal dipartimento Dipendenze patologiche della Asl, che parla di un aumento delle persone in cura a fronte di un'età del primo approccio alle sostanze stupefacenti o all'alcol che scende a 12 anni. Da qui - e sulla base di una circolare del ministero dell'Interno - la decisione del prefetto Maria Teresa Cucinotta di allargare ai dirigenti delle scuole medie e superiori della città l'ultimo Comitato per l'ordine pubblico e la sicurezza, che si è tenuto mercoledì scorso. E dal Questore arriva un appello proprio ai presidi a segnalare tutte le situazioni sospette.

Questore Valentino, l'incontro con i dirigenti in prefettura segna un punto di svolta nella strategia di lotta allo spaccio?
«Si è trattato di un incontro voluto dal prefetto per incoraggiare lo spirito di collaborazione tra forze dell'ordine, enti e istituzioni per evitare che si creino nelle città zone franche in mano alla criminalità, ma questo non è il caso di Lecce. Per arginare il problema della droga non si può fare affidamento solo sull'attività preventiva o repressiva delle forze dell'ordine. Tutti devono fare la propria parte e la collaborazione dei dirigenti scolastici, con le segnalazioni, è fondamentale».

Le segnalazioni che arrivano dalle scuole sono numerose?
«Negli ultimi sette mesi, per la verità, ho ricevuto un'unica segnalazione all'inizio di ottobre da parte di un dirigente di Nardò, ma questo non esclude che altri presidi si siano rivolti ad altri. Ribadisco che la collaborazione dei dirigenti è fondamentale: non è loro richiesto di sostituirsi alle forze dell'ordine, però nella scuola rappresentano l'autorità e se hanno notizia di situazioni conclamate di spaccio, la loro segnalazione è preziosa».

Come si richiede un intervento, magari con le unità cinofile?
«Nella maniera più semplice: i dirigenti ma anche i semplici cittadini possono andare sul sito della polizia e mandare una mail direttamente alla casella di posta elettronica del Questore. In tanti già lo fanno, ma devo dire che le segnalazioni ricevute finora riguardano più altri fenomeni, come la prostituzione, che la droga».

I dirigenti, per parte loro, hanno chiesto presidi fissi di uomini in divisa all'entrata e all'uscita di scuola.
«È impossibile presidiare tutti gli istituti scolastici della provincia, ma vanno organizzati servizi mirati davanti alle scuole che possono essere visibili oppure discreti, se si parla di indagini più complesse. Un'attività che facciamo già perché rientra nel normale controllo del territorio che coordiniamo insieme a tutte le forze dell'ordine e la Polizia locale».

Sotto la lente degli agenti ci sono anche le scuole medie?
«I controlli in questo tipo di scuole finora sono stati meno frequenti rispetto a quelli alle superiori, ma dopo questo incontro, se gli esperti confermano che l'età dell'uso si è abbassata, provvederemo a organizzarci anche in questo senso».

Crede che davvero ci siano dodicenni che si drogano a Lecce?
«Nella mia esperienza professionale non mi è mai capitato di trovare un 12enne in possesso di droga e mi auguro che non capiti nemmeno in questa città. Diverso il discorso dell'alcol».

Anche quella è un'emergenza che riguarda ragazzi sempre più giovani.
«Sì, ma una delle più grandi soddisfazioni in questi miei primi mesi salentini è stata quella di riuscire ad avere un'estate senza grandi numeri o casi eclatanti o grandi numeri di ragazzi ubriachi o in coma etilico, anche a Gallipoli».

Cosa rischia chi è beccato con la droga?
«Se parliamo di spacciatori, si procede all'arresto. I ragazzi che vengono trovati in possesso di un singolo spinello vengono segnalati al prefetto come assuntori. Ma attenzione a non sottovalutarla, perché quella segnalazione che sembra banale, rimane in banca dati e può causare problemi nel momento in cui si consegue la patente o si tenta un concorso pubblico per entrare, ad esempio, in Polizia».

Quale droga va più di "moda" a scuola?
«È sicuramente un tipo di spaccio diverso dalla discoteca. Nella maggior parte dei casi i sequestri riguardano hashish e marijuana, mentre in discoteca c'è più cocaina e droga sintetica».

Cosa dovrebbe contenere il vademecum di buone pratiche si è stabilito di compilare insieme con i dirigenti?

«Si potrebbero prevedere più incontri con gli esperti o con le forze dell'ordine per far capire ai ragazzi quali sono i problemi legislativi e di salute legati alle dipendenze. Ad esempio noi affrontiamo sempre più spesso il problema dell'alcol alla guida e dei rischi connessi all'omicidio stradale. Anche alcune ore di lezione dedicate alla legalità e alla Costituzione non guasterebbero».

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Quotidiano Di Puglia