Non c'è solamente l'alta probabilità di piogge abbondanti a mettere a rischio il ferragosto dei pugliesi e dei vacanzieri: anche l'alga tossica torna ad...
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I prelievi sono stati effettuati dal 31 luglio al 13 agosto, nelle ultime due settimane di luglio l'allarme sembrava rientrato ad Otranto, a porto Badisco, invece il microrganismo marino è tornato a fare capolino. In totale sono 20 le aree monitorate costantemente dall'Arpa lungo gli 800 chilometri della costa pugliese. Ad aver favorito la nuova proliferazione dell'alga tossica sono state le alte temperature che soffocano la Puglia da ormai almeno due settimane. Cos'è l'alga tossica? Si tratta di microrganismi potenzialmente tossici per la salute delle persone se la concentrazione è elevata: prediligono acque calme, calde, ben illuminate e pur essendo tipici dei mari tropicali, sono stati segnalati sulle coste pugliesi a partire di primi anni Duemila. I possibili effetti sulla salute dell'uomo sono diversi: riniti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti e congiuntiviti. Anche consumare frutti di mare crudi contaminati dall'alga tossica può provocare gli stessi sintomi. Non a caso l'Arpa raccomanda, tra le altre cose, di evitare il consumo di ricci di mare, che brucando sulle alghe potrebbero potenzialmente accumulare la tossina; ed evitare di stare fermi per troppo tempo lungo le coste rocciose durante le mareggiate. Questo microrganismo si frantuma sulle rocce liberando la tossina nell'aria. Tossina che provoca riniti, congiuntiviti, faringiti, laringiti, bronchiti, febbre, dermatiti.
Ma com'è arrivata sulle coste pugliesi e come si è adattata? Secondo l'Arpa, probabilmente è stata introdotta accidentalmente in Mediterraneo per mezzo delle acque di zavorra delle navi, le prime segnalazioni lungo le coste pugliesi sono iniziate a partire dal Duemila. L'alga è invisibile ad occhio nudo, si sviluppa abbondantemente durante i mesi estivi, i fattori ambientali che facilitano la proliferazione sono proprio le alte temperature, alta pressione atmosferica, condizioni di irraggiamento favorevoli, mare calmo per un periodo di tempo superiore a 10-15 giorni. Insomma, è uno degli effetti della cosiddetta tropicalizzazione del mare Adriatico. Oltre che pericolosa per l'uomo, si sono verificate morie e sofferenze di organismi marini come stelle di mare, ricci, granchi, molluschi cefalopodi. Per quanto riguarda, invece, la presenza di Escherichia coli nel mare pugliese, il bollettino dei primi 15 giorni di agosto dell'Arpa non rileva concentrazione oltre i limiti di legge: in tutta la Puglia i parametri microbiologici rientrano nei limiti fissati dalle norme.
V.Dam.
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Quotidiano Di Puglia