Notte di passioni e di coltelli. A Torre Paduli torna la danza delle spade

Notte di passioni e di coltelli. A Torre Paduli torna la danza delle spade
LECCE - Una danza travestita da duello rusticano, in cui si simulano le armi con le due dita di una mano e ci si muove sinuosamente al ritmo palpitante dei tamburelli e...

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LECCE - Una danza travestita da duello rusticano, in cui si simulano le armi con le due dita di una mano e ci si muove sinuosamente al ritmo palpitante dei tamburelli e dell’armonica a bocca per riprodurre una provocazione, seguita da un attacco e una difesa e poi finte e colpi proibiti. Non è una lotta, ma un rito antichissimo chiamato la “danza delle spade” (detta anche “danza scherma” o “danza dei coltelli”), che, ogni anno, nel cuore dell’estate, la notte fra il 15 e il 16 agosto, viene riproposta durante le tradizionali ronde di pizzica in onore della festa di San Rocco, a Torrepaduli, frazione di Ruffano.


Solo per il piacere di osservare queste schermaglie di danza, che si tengono sul piazzale antistante il santuario del santo protettore, arrivano per l’occasione fra le trenta e le quaranta mila persone, tanto che, qualche tempo fa, si è deciso di tutelare questa tradizione così identitaria per il Salento attraverso una fondazione intitolata, appunto, alla “Notte di San Rocco”.



Da domani, quindi, e fino a domenica Torrepaduli richiamerà su di sé le attenzioni di migliaia di salentini e di turisti prima con i festeggiamenti religiosi in onore del patrono, con il rito della “danza delle spade” e con la mostra-mercato dedicata alle eccellenze dell’artigianato pugliese.

La festa mescola come sempre la sacralità di un rito religioso molto sentito, dovuto alla profonda devozione per San Rocco, il santo delle guarigioni miracolose, che viene portato a spalla in processione per il paese. E la tradizione popolare che consuma il suo rituale al suono vorticoso e incessante dei tamburelli, tra i colori brillanti delle maestose luminarie con in cima l’effigie del santo, oppure nelle “zacaredde”, i nastrini tipici di questa festa che i vecchi vendono ancora agli angoli della strada.



Domenica sera, poi, arriverà il concertone finale del Festival Notte di San Rocco, giunto alla sua sesta edizione ed impreziosito, quest’anno, da un ospite d’eccezione, il cantautore emiliano Vinicio Capossela, che chiuderà il concertone accompagnato dalla Banda della Posta – con la quale sarà ospite anche del Ghironda Festival a Ceglie Messapica, la sera di Ferragosto – e proporrà un repertorio che comprende i classici ballabili da sposalizio anni ‘50 registrati dalla banda nel disco “Primo ballo”, che lo vede nella veste di produttore, una selezione di suoi brani riarrangiati, alcuni omaggi a cantanti da emigrazione ferroviaria come Salvatore Adamo, Rocco Granata e Adriano Celentano, altri pezzi provenienti dalla tradizione rurale locale e di Matteo Salvatore, il tutto mescolato con esotismi western mariachi. Prima di lui, a partire dalle 20, si esibiranno i gruppi salentini Arsura, Antonio Amato Ensemble, Ariacorte e i giovani di Vento del Sud e Mariglia (diretta tv su Telerama e diretta streaming su www.fondazionenottedisanrocco.it).



L’evento è organizzato dalla Fondazione presieduta da Pasquale Gaetani, con il sostegno di vari partner istituzionali del territorio, fra i quali la Provincia di Lecce e il Comune di Ruffano. La direzione artistica è affidata all’attrice Rosaria Ricchiuto, mentre l’organizzazione generale a Cesare Vernaleone. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia