«Dimmi che è vero». L'ultimo post di Donatella Rago, la mamma della 15enne di Ischitella ferita al volto in strada ieri pomeriggio e poi morta in...
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Ieri il dramma: Antonio Di Paola ha cercato la figlia della sua ex, le ha parlato, forse c'è stata una lite: poi ha preso una pistola, le ha sparato in faccia ed è scappato. Dopo le prime indagini, proprio su di lui si sono concentrate le ricerche degli inquirenti, primo sospettato di quello che si è poi rivelato un omicidio. Ma polizia e carabinieri non sono riusciti nell'intento di catturarlo ed arrestarlo: con la stessa arma con cui aveva ferito Nicolina, Antonio si è sparato togliendosi la vita.
LA RABBIA SUI SOCIAL Sul profilo di Donatella Rago la rabbia è palpabile: centinaia di commenti sotto il suo ultimo post, quello in cui condivideva l'articolo del ritrovamento, senza vita, del suo ex. Ma i commenti non sono soltanto di ira contro l'assassino di una povera ragazzina, ma anche e soprattutto (complice il profilo aperto della donna) contro la stessa Donatella, imputata «di aver fatto entrare un assassino in casa» o addirittura proprio per aver aggiornato il suo profilo Facebook sulla questione. «Chi sta condannando questa povera mamma che scrive il suo dolore su Facebook è assassino come colui che ha sparato alla ragazza», scrive una donna per difenderla. «Ditemi che non è vero, che non esistono mamme così - aveva scritto un'altra - Fai pena, non dovrebbero esistere mamme così».
«Signora mia, pensi di più ai suoi figli e meno a scrivere frasi adolescenziali su facebook. Se i suoi figli erano in pericolo per qualsiasi motivo, ci doveva pensare lei a proteggerli. Facile vivere in altra regione e accusare gli altri», un altro commento. «Perché state insultando questa signora? Ma lo avete il senso della vergogna? È una madre che ha perso una figlia per mano di un verme violento! Nessuno di voi è immune a incontri che possono rivelarsi un incubo!», la difende un'altra.
Ci sono anche messaggi di condoglianze per Nicolina: «Addio Piccolo Angelo», «Riposa in pace»; «Vivrai per sempre in paradiso», e «Che il tuo assassino possa bruciare all'inferno». Ai messaggi di condoglianze, però, si aggiungono anche quelli di chi giudica in maniera spietata e accusa la donna, che non viveva più con sua figlia in Puglia, di «avere lasciato Nicolina in balia di un matto, da sola». «Alla fine i responsabili sono sempre i genitori», puntano il dito alcuni internauti ai quali però in molti rispondono in maniera piccata: «Vergognatevi a sputare sentenze in questo momento». E altri, amici della madre della vittima, aggiungono: «Conosco Donatella e i suoi figli, e sinceramente leggere certi commenti di certe donne è segno della immaturità che avete». «Che questa povera mamma trovi la forza per la perdita di sua figlia - si legge infine in altri commenti - ma spero trovi la forza anche per denunciarvi tutti...siete pietosi e vergognosi!!!!!». Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia