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Un'infermiera della Asl di Foggia che cercava di introdurre nel carcere dauno otto telefonini (tra microtelefoni e smartphone) e quasi 200 grammi di hashish è stata arrestata nel giorno di Pasquetta dalla polizia penitenziaria.
Lo rende noto il Sappe che parla di un «certosino lavoro investigativo» e denuncia ancora una volta la cronica carenza di organico di agenti nei penitenziari.
La nota del sindacato
«Questo importante ritrovamento segue di qualche giorno i numerosi telefoni ritrovati a Taranto, Foggia, Bari, Trani Lecce: se dovessimo contare i telefonini sequestrati negli ultimi mesi solo in Puglia, arriveremmo a qualche centinaio e figuriamoci a livello nazionale.
L'Asl: sarà licenziata
Il direttore generale della Asl di Foggia, Antonio Nigri, ha dato «immediate indicazioni» di «sospendere dal servizio e di avviare l'iter per il licenziamento» dell'infermiera arrestata ieri dalla polizia penitenziaria all'ingresso del carcere di Foggia mentre cercava di introdurre otto tra microtelefoni e smartphone e circa 200 grammi di hascisc. Lo comunica la Asl. «La direzione strategica - è detto nella nota - ringrazia la direzione dell'istituto penitenziario, la polizia penitenziaria e la Procura per l'intenso lavoro investigativo protrattosi anche nel periodo di festività, ed esprime massima fiducia nell'operato della magistratura e delle forze dell'ordine alle quali assicura la massima collaborazione». «Il rammarico - dichiara Nigri - è che questi comportamenti illeciti da cui prendiamo le distanze rischiano di gettare fango su tanti nostri infermieri professionisti, uomini e donne, che prestano servizio con abnegazione e dedizione, lavorando accanto alle persone malate. A loro va il nostro sentito ringraziamento».
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