Terremoto giudiziario al Comune, la difesa di Landella ribatte: «Abbiamo fatto chiarezza su molti punti rimasti abbastanza oscuri»

Terremoto giudiziario al Comune, la difesa di Landella ribatte: «Abbiamo fatto chiarezza su molti punti rimasti abbastanza oscuri»
«Abbiamo fatto, spero, chiarezza su molti punti rimasti abbastanza oscuri da quello che avevamo letto nell'ordinanza, attendiamo sviluppi. L'indagine è in...

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«Abbiamo fatto, spero, chiarezza su molti punti rimasti abbastanza oscuri da quello che avevamo letto nell'ordinanza, attendiamo sviluppi. L'indagine è in corso e sul contenuto di quello che si è detto manterremo il massimo riserbo».

Lo ha detto l'avvocato Michele Curtotti, difensore dell'ex sindaco di Foggia, il leghista Franco Landella, al termine dell'interrogatorio di garanzia davanti al gip Antonio Sicuranza. Landella è agli arresti domiciliari dallo scorso 21 maggio con l'accusa di corruzione e tentata concussione.

«Faremo sicuramente ricorso per la rimessa in libertà», ha aggiunto Curtotti. Nell'ordinanza - hanno chiesto i giornalisti - c'è un passaggio in cui i magistrati parlano di presunte fughe di notizie relativamente al filone di inchiesta per l'appalto della pubblica illuminazione: «Si è semplicemente equivocato - chiarisce Curtotti -. Il sindaco, nel corso della sua audizione spontanea, ha fatto riferimento a quella vicenda perché la riteneva una delle cause dei suoi pessimi rapporti con Leonardo Iaccarrino (ex presidente del consiglio comunale ed arrestato lo scorso 30 aprile). Non aveva alcuna contezza dell'esistenza di una indagine su quella vicenda».

 

Anche la moglie coinvolta

 

«Abbiamo fatto ciò che dovevamo fare, siamo legati chiaramente da segreto investigativo. Confidiamo nel prosieguo della cosa. La mia assistita ha risposto a tutte le domande e tutte le questioni che erano poste hanno avuto un chiarimento». Lo ha detto l'avvocato Giulio Treggiari che difende Daniela Di Donna, moglie dell'ex sindaco di Foggia Franco Landella, al termine dell'interrogatorio di garanzia che si è tenuto davanti al Gip Antonio Sicuranza.

Daniela di Donna è stata sospesa dai pubblici uffici per dieci mesi ed è accusata di corruzione. «La mia assistita è tranquilla, perché è certa di essere stata esaustiva. Loro sono certi di essere innocenti, ma non basta essere convinti di essere innocenti con la giustizia italiana. Bisogna - conclude - che qualcuno ti dia ragione».

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Quotidiano Di Puglia