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Non c’è solo l’acqua alta a complicare la vita di Venezia.
Anche le basse maree possono rappresentare un problema per la città e lo si è visto nelle ultime settimane, quando sono stati registrati valori che non si presentavano da una quindicina d’anni.
Venezia, bassa marea: difficoltà di navigazione nei canali
Nei giorni scorsi, in particolare, ha pesato l’anticiclone con l’alta pressione e la siccità conseguenti, che si è sommato alla marea di luna nuova. Un ritorno di basse maree che si inserisce, però, in un trend di lungo periodo che vede diminuire il fenomeno da un secolo a questa parte. E in questo caso il calo è causato soprattutto all’innalzamento del mare legato al cambiamento climatico. I disagi delle basse maree sono meno eclatanti di quelli delle acque alte, ma ci sono. Di là dei miasmi fastidiosi, tutto ruota attorno alla navigabilità dei rii cittadini. Come per le calli della città, che non sono tutte alla stessa quota e si allagano quindi con diversi livelli di maree, anche i canali hanno profondità diverse e relativi rischi di ritrovarsi in secca. C’è anche un problema di mancata manutenzione dei rii, che dovrebbero essere scavati periodicamente. Il bacino di San Marco, il Canal Grande e quello Giudecca, ad esempio, sono sempre accessibili a tutti i mezzi. Lo stesso non si può dire per i canali minori, ma anche per vie d’acqua trafficate come il rio di Cannaregio o la Scomenzera. Un problema per i mezzi di soccorso - dalle idroambulanze, a vigili del fuoco, alle forze dell’ordine in genere - ma anche per le imbarcazioni che devono garantire l’approvvigionamento della città. Il 20 febbraio, giorno record, anche i motoscafi dell’Actv, l’azienda di trasporto pubblico, hanno dovuto, nel primo pomeriggio, modificare percorsi e tagliare corse. La causa: in secca. © RIPRODUZIONE RISERVATA
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