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Per fare un tavolo ci vuole il legno, per fare il legno ci vuole l’albero.
E più grande è il tavolo, più grande, e di conseguenza antico, deve essere l’albero. Arte Brotto lavora singole assi che arrivano a 5,8 metri, con cui crea il piano dei suoi speciali tavoli. «Non si tratta di più pezzi incollati, ma di un’unica sezione centrale del tronco tagliata nel senso della lunghezza e mantenuta con le sue venature originali – spiega Lucia Brotto, amministratrice delegata del gruppo di famiglia – Dunque, anche la pianta deve avere quell’altezza prima delle ramificazioni. Per raggiungere tali dimensioni, il rovere o il noce, le essenze da noi utilizzate in prevalenza, ci mettono più di cento anni, fino anche a duecento». Poi almeno altri due anni devono trascorrere prima del mobile finito: dodici mesi anche solo per l’essicazione, visti gli spessori, per eliminare la naturale umidità, dare stabilità e evitare il rischio di crepe.
IL RACCONTO
L’azienda di Rosà, in provincia di Vicenza, è tra le pochissime in Italia (e pure a livello continentale) nel settore, a gestire l’intera filiera produttiva, dall’albero fino alla lucidatura finale. Ha iniziato papà Sante Giorgio: insieme alla moglie, nel 1966 fondò il mobilificio. Ma già dalla metà degli anni ‘70 ebbe l’intuizione di andare a procurarsi il legno massiccio per i suoi arredi direttamente “alla fonte”, nelle foreste dell’Europa dell’Est, soprattutto in Ungheria, avviando nel contempo anche un commercio verso terzi.
DIREZIONE MONDO
La produzione viene esportata per circa il 70%: in incremento soprattutto Stati Uniti, Messico e America Centrale. E stanno dando eccellenti risultati pure le vendite di pavimenti in Cina, verso una clientela di fascia elevata: «Motivo d’orgoglio, in un Paese che è uno dei principali produttori ed esportatori di pavimentazioni al mondo». La guerra russo-ucraina, al momento, sta avendo impatti contenuti: «La Russia per noi valeva circa il 10% del fatturato totale. Una quota dunque finora gestibile, grazie alla strategia di diversificazione dei mercati perseguita fin dall’inizio. Più che preoccupati, siamo dispiaciuti per i rapporti professionali costruiti nel corso degli anni». Al recente Salone del Mobile di Milano ha riscosso successo proprio la collezione di tavoli, battezzata Vero, costituiti da due tavole di legno massiccio gemelle, ricavate dal cuore dello stesso tronco, appaiate da speciali chiavi e mantenute con le venature naturali. Oltre al proprio catalogo e alle collaborazioni con designer di fama, Arte Brotto punta sempre più su allestimenti su misura: da abitazioni private a ristoranti, hotel e gioiellerie, personalizzati in base alle esigenze di clienti e architetti. Tra i progetti più recenti, una villa sul Lago di Como, un appartamento nei pressi degli Champs Elysée a Parigi, una casa di campagna in Ucraina (terminata poco prima dello scoppio della guerra). Ma è arrivata anche la richiesta di una celebre cantante americana per una super cabina armadio. «Le nostre lavorazioni mantengono una forte componente di artigianalità – sottolinea Luisa Brotto – Purtroppo sono rimaste poche imprese in Italia a lavorare il legno massiccio: per ragioni economiche e anche di tendenza, prevale l’uso di pannelli trucciolari e laminati. C’è però una riscoperta, anche alla luce della sostenibilità del vero legno: se ben gestito, è una risorsa sempre rinnovabile. Il legno è il passato e il presente, ma, ne siamo convinti, anche il futuro».
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