Qualifica dirigenziale e reclutamento con concorso pubblico per i direttori di 20 grandi musei dagli Uffizi di Firenze alla Pinacoteca di Brera, resi autonomi dalle...
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Almeno cinque, secondo il ministro, i nodi da risolvere: la mancanza di integrazione tra cultura e turismo, innanzitutto, ma anche le troppe linee di comando, il congestionamento dell'amministrazione centrale, la cronica carenza di autonomia dei musei, il ritardo nelle politiche di innovazione e formazione. Da qui la riforma, che taglia gli uffici dirigenziali (da 30 a 24 quelli di I fascia e da 198 a 167 quelli di seconda fascia), rafforza il potere del segretario generale (che avra' tra gli altri compiti quello di coordinare la programmazione dei fondi comunitari e il monitoraggio sull'art bonus) accostandogli anche due direzioni 'trasversali' per organizzazione, personale e bilancio. Nuove anche la direzione generale per l'arte e architettura contemporanea e periferie e quella per la Ricerca, Studio e Formazione. Mentre e quella per la valorizzazione, che si trasforma in Musei e valorizzazione dettera' tra l'altro le linee guida per le tariffe, gli ingressi e i servizi museali.
I direttori di 20 grandi musei avranno riconosciuta la qualifica dirigenziale di prima o seconda fascia e potranno essere reclutati anche fuori dall'amministrazione pubblica. Arrivano i poli museali regionali, pensati per favorire la creazione di una rete tra musei statali e non, sia pubblici che privati. Tra le novita', anche risorse straordinarie per la crescita professionale dei dipendenti del ministero, oltre a convenzioni con universita' e scuole. Cambiano ruolo le direzioni regionali, trasformate in Segretariati regionali del Mibact, uffici di coordinamento amministrativo che avranno competenze anche per il turismo e promozione. Le Soprintendenze dipenderanno invece dalle direzioni centrali. A differenza di quello che era stato il progetto di Bray, rimane la direzione centrale per l'archeologia da cui dipendono le soprintendenze di settore, vengono invece accorpate le soprintendenze per i beni storico artistici con quelle per i beni architettonici, che avranno una sola direzione centrale. Per gli archivi, i direttori degli Archivi di Stato delle citta' capoluogo di regione avranno anche il ruolo di soprintendente. Le biblioteche nazionali di Roma e Firenze svolgeranno anche funzioni di poli bibliotecari. Nasce il comitato di coordinamento regionale (presieduto dal segretario regionale e composto dai soprintendenti) che decidera' anche su vincoli e dichiarazioni di 'interesse culturale' Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia