Sgozzano cinque agnelli per il rito religioso: quattro denunce

Sgozzano cinque agnelli per il rito religioso: quattro denunce
Barbarie nelle campagne di San Vito dei Normanni. I carabinieri hanno scoperto 12 persone mentre erano intente a sgozzare agnelli in onore della ricorrenza musulmana della festa...

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Barbarie nelle campagne di San Vito dei Normanni. I carabinieri hanno scoperto 12 persone mentre erano intente a sgozzare agnelli in onore della ricorrenza musulmana della festa del sacrificio. Le persone sono state denunciate per macellazione clandestina. Le 4 pecore salvate, sono state restituite a chi le aveva vendute.

E' accaduto tutto nell'agro sanvitese, in contrada Carroni.

Nelle ore della festa musulmana del sacrificio che viene onorata dai praticanti l'11 ed il 12 agosto, i militari della locale Compagnia dei carabinieri sono intervenuti in una masseria e nelle aree adiacenti. Qui, si è parato davanti ai militari uno spettacolo sanguinolento.
Agnelli ammazzati con un profondo taglio alla gola. I corpi di alcuni erano appesi ad un albero, altri gettati a terra. Dopo essere stati uccisi dovevano essere dissanguati e scuoiati, terminata la procedura con 5 trovati già morti, le persone coinvolte nel rito sarebbero passate alle 4 pecore rimaste.

Sul posto, i carabinieri hanno rinvenuto un pugnale con una lama lunga 25 centimetri, altra attrezzatura utile al compimento della procedura e un gonfiatore elettrico. Arnesi utilizzati per dare la morte agli animali e scuoiarli.
I militari dell'Arma hanno prelevato le 4 pecore prima che venissero ammazzate, in collaborazione con il personale del Servizio Veterinario dell'Asl di Brindisi, e sottoposto a sequestro gli arnesi ritrovati.

Da qui sono partiti i controlli sulle persone coinvolte nella procedura. Si tratta di 12 soggetti in tutto, i 2 proprietari della masseria e 10 individui originari del Marocco, immigrati regolari e residenti in provincia di Brindisi.
Questi sono stati denunciati a piede libero per macellazione clandestina.
Ciò che ora viene contestato ai 12 beccati nelle aree adiacenti alla masseria di contrada Carroni, è di non aver osservato le procedure previste dalla legge che prevedono un primario stordimento dell'animale prima che questo venga ucciso, e le regole igieniche per il trattamento delle carni.

Le carni degli animali macellati sono state sequestrate e distrutte nell'inceneritore.
Per quanto riguarda la macellazione clandestina di animali, la preparazione e produzione di carni in luoghi diversi dagli stabilimenti o dai locali a tale finalità riconosciuti, la norma di riferimento è contemplata dal decreto legislativo 193 del 2007, e la violazione di questa è punita con l'arresto da sei mesi ad un anno o con l'ammenda che può arrivare a 150mila euro in relazione alla gravità dell'attività posta in essere.


La legge italiana non riconosce in alcun modo pratiche di questo tipo, tali attengono esclusivamente alla tradizione religiosa musulmana che, infatti, prevede che nei giorni della festa vengano sgozzati e dissanguati ovini e camelidi, quindi, chi viola le norme nazionali viene punito a rigore di legge. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia