Emergenza rifiuti senza fine in provincia di Brindisi: pronti via ed è già caos nell'impianto di Massafra, individuato per il conferimento della frazione umida....
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Una situazione d'emergenza trasversale che colpisce ad ogni latitudine della provincia, ad eccezione della città capoluogo e di Fasano. Brindisi, infatti, già da diversi giorni conferisce l'organico a Modugno. Raggiunge Lucera, invece, l'azienda che si occupa della raccolta rifiuti a Fasano.
Per tutte le altre realtà della provincia sono ore di attesa, ed in alcune circostanze di disagi. Dopo le polemiche per le ordinanze, i ricorsi e la sentenza del Tar in favore della Regione, l'Ager aveva autorizzato, Ostuni, San Vito dei Normanni, Carovigno e Mesagne a trasportare e lasciare l'organico nel centro in provincia di Taranto. A Massafra avrebbero dovuto far riferimento non solo i quattro comuni a rischio maggiore emergenza nelle scorse settimane, ma anche Cisternino, San Donaci, Cellino San Marco, San Pietro Vernotico e Torchiarolo, e quelli appartenenti all'Aro Br 1, di cui fanno parte altre 9 città. Lo stesso raggruppamento Brindisi Ovest nei giorni scorsi ha messo a bando la gara di 9 anni per la gestione unica del servizio di igiene urbana.
Quando sembrava ormai risolto ogni problema relativo al nuovo e definitivo, almeno fino al 29 settembre, centro di raccolta per la frazione umida, i primi intoppi a Massafra e la decisione della Regione di disporre il conferimento tra Cavallino e Manduria. Le problematiche secondo quanto emergerebbe dalle amministrazioni - riguarderebbero lavori da ultimare a stretto giro, e procedure amministrative, sulle autorizzazioni di ogni singolo comune che trasporterà l'organico nell'impianto.
Una situazione, che dovrebbe sbloccarsi a breve: l'ordinanza d'emergenza dell'Ager ha validità per ieri ed oggi. Decisivi, così, saranno gli ulteriori controlli che saranno avviati sin da questa mattina. In caso di via libera, da domani le aziende appaltatrici del servizio di igiene urbana nei vari comuni potranno raggiungere Massafra. Soluzione auspicata in ogni singolo comune, tanto tra quelli costieri quanto tra quelli dell'entroterra che puntano a chiarire in maniera definitiva quella che dovrà essere la soluzione fino al 29 settembre.
Città come Ostuni e Carovigno in questi giorni di agosto devono fronteggiare un aumento della produzione del rifiuto organico per la presenza di migliaia di turisti sul litorale, con residenze, villaggi, bar e ristoranti presi d'assalto. Così come anche nel resto della provincia, in piena estate, le amministrazioni pretendono chiarezza per pianificare i vari servizi in favore della collettività e dei vacanzieri. Per superare l'impasse in alcuni centri, la raccolta della frazione umida viene associata all'indifferenziata. Una soluzione d'emergenza per evitare criticità nei siti di stoccaggio temporanei presenti nei vari comuni, ma che con ogni probabilità avrà ripercussioni sulle percentuali di raccolta differenziata, destinata ad avere un calo, maggiore, rispetto a quello fisiologico delle passate stagioni estive.
Percentuali più basse di raccolta differenziata vogliono dire anche un maggiore rischio di aumenti sulla Tari per il prossimo anno, ad ogni latitudine della provincia di Brindisi, costretta, per l'assenza di impianti di compostaggio, a peregrinare tra il Salento ed il Nord della Puglia per conferire la frazione organica. Da qui nei giorni scorsi le richieste specifiche che diversi sindaci del Brindisino hanno inviato alla Regione, affinché intervenga con risorse specifiche per evitare aumenti sproporzionati alla collettività, in merito al pagamento di questo tributo. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia