OSTUNI - Sono stati scoperti nel loro covo, mentre dividevano il bottino: in carcere con le accuse di rapina e ricettazione due ostunesi, Pietro Apruzzi 44enne, già noto...
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Per il più giovane dei due, ieri, il gip, nell’udienza di convalida ha accolto la richiesta del suo legale, l’avvocato Vito Cellie, disponendo gli arresti domiciliari. Apruzzi e Solidoro sono stati riconosciuti come gli autori della rapina commessa venerdì sera in un distributore di benzina sulla provinciale Ostuni- Villanova. Con una pistola scacciacani avrebbero intimato al benzinaio la consegna del denaro, circa 250 euro, per poi scappare a bordo di una Fiat Uno rubata nel primo pomeriggio dei pressi della chiesa dell’Annunziata nel centro di Ostuni. Il piano di Apruzzi e Solidoro - secondo quanto accertato dagli investigatori - prevedeva l’abbandono dell’utilitaria in via Tenente Specchia e poi il rifugio, ipotizzato sicuro, in un’altra abitazione della zona ottocentesca della Città bianca. Ma quando è giunta la segnalazione della rapina al commissariato di Ostuni, i poliziotti, coordinati dal vicequestore aggiunto Gianni Albano, hanno impiegato pochi minuti a ricostruire l’intera dinamica ed a avanzare le prime ipotesi sugli autori.
E così più operatori del commissariato hanno attivato un sistema di controllo per chiudere in fretta il cerchio sulla rapina: alcuni poliziotti si sono recati subito in via Tenente Specchia, immaginando di ritrovare l’auto, cosa realmente avvenuta.
Quotidiano Di Puglia