BRINDISI - Una tentazione irresistibile: lusso al polso, da comprare anche di seconda mano a un prezzo conveniente. Fin troppo conveniente, se però al posto del Rolex, in...
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Avviate le indagini nel 2017, proseguite per un annetto con intercettazioni telefoniche e riscontri diretti, ieri mattina è stata eseguita dai militari della guardia di finanza del nucleo di polizia tributaria di Brindisi un’ordinanza di custodia cautelare nei confronti di sei persone, una in carcere e cinque ai domiciliari. Si tratta di Giuseppe Pannofino, ostunese di 57 anni, titolare di fatto della gioielleria Lo Scrigno; Egidio Stevens Saracino, 37 anni (l’unico a finire in cella); Maurizio Uzzi, 55 anni; Maria Pastore, 62 anni; Raffaele Caforio, 57 anni, tutti di Taranto; Giuseppe Di Nocera, 26 anni, di Napoli.
Nove persone risultano indagate a piede libero. Le accuse a vario titolo contestate nel provvedimento che porta la firma del gip Vittorio Testi e che è stato richiesto dal pm Raffaele Casto sono di ricettazione e riciclaggio. I finanzieri, al comando del tenente colonnello Gabriele Gargano, hanno effettuato diverse perquisizioni e sequestrato in tutto 38 orologi di marca Rolex e Omega disconosciuti, quanto a originalità, dalle case produttrici. Il volume d’affari stimato, per il momento, si aggira attorno ai 250mila euro, ma a quanto emerge sarebbe destinato a crescere.
In tutti i casi si sarebbe trattato di prodotti definiti come “Frankenstein” (da qui il nome dell’operazione) dalle aziende stesse: impeccabile fattura, identici agli originali, ma col cuore di patacca.
Il giro avrebbe avuto come punto di partenza Napoli, laddove le componenti venivano assemblate. Nel passaggio successivo i Rolex e simili sarebbero stati forniti a Saracino, personaggio già noto alle forze dell’ordine che con il concorso di altri tarantini in qualità di “corrieri” (tra questi Uzzi, conosciuto nel mondo dello spettacolo per essere stato il bodyguard di Michelle Hunziker), li avrebbe forniti a Pannofino che li ha poi venduti, consapevolmente affermano gli inquirenti, a ignari clienti o ad altre oreficerie. Non è un concessionario Rolex, difatti la commercializzazione avrebbe riguardato, per lo meno sulla carta, pezzi di “secondo polso”. Accompagnati da certificati di garanzia e di autenticità falsificati. Per la realizzazione dei falsi sarebbero state impiegate in alcuni casi componenti originali provenienti da orologi dismessi o di provenienza ignota. Ulteriori accertamenti sono in corso per verificare se la derivazione sia illecita: se siano cioé provento di furto o di altri reati predatori.
In taluni casi la non autenticità dei preziosi monili sarebbe emersa per via di occasionali malfunzionamenti. Dinanzi alle lamentele dei clienti, Pannofino, ritenuto l’amministratore di fatto della società Lo Scrigno, avrebbe comunque garantito la sostituzione dei preziosi oggetti acquistati.
Oggetto di sequestro sono stati oltre ai 38 orologi anche varie componenti: casse, meccanismi, lancette, corone, garanzie, custodie e scatole.
Nessun sospetto alla vista: il prodotto finale avrebbe ingannato anche i collezionisti più esperti. I finanzieri stanno ora cercando di comprendere quante persone possano essere state indotte a comprare articoli non originali. Compratori invitati dai militari delle fiamme gialle di Brindisi, a rappresentare eventuali dubbi all’autorità giudiziaria, proprio per agevolare l’ulteriore attività di verifica che è in atto. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia