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Ha confessato in aula che sì è vero che fu lui ad uccidere il 29enne Antonio Presta figlio dell'ex collaboratore di giustizia Gianfranco, la sera del 6 settembre del 2012 a San Donaci. E per questo Carlo Solazzo, 45 anni, del posto, ha visto ridotta a 30 anni la condanna all'ergastolo rimediata in primo grado dalla Corte d'Assise del Tribunale di Brindisi il 4 giugno dell'anno scorso.
Il processo
Nell'udienza odierna la Corte d'Assise d'Appello di Lecce ( presidente Vincenzo Scardia, giudice togato Antonia Martalò, a latere la giuria popolare) ha riconosciuto le attenuanti generiche all'esecutore materiale dell'omicidio consumato attorno alle 23.30 davanti ad un circolo privato.
Il fatto
L'inchiesta ed i processi hanno detto che Solazzo arrivò lì davanti a bordo di una Lancia Delta con targa tedesca insieme ad un complice mai rintracciato. Due certi i sicari: presta fu raggiunto da alcuni colpi di fucile a pallettoni e di pistola calibro 38. L'autopsia tuttavia stabilì che a causare la morte non fu la scarica di proiettili ma il pestaggio subito da Antonio Presta ed in particolare le percosse subite sulla nuca.
Parti civili
Parti civili Gianfranco Presta ed il Comune di San Donaci, assistiti rispettivamente dagli avvocati Francesco De Giorgi e Vincenzo Pennetta
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