La tragedia dello studente universitario suicida. Il rettore: l'ultimo test superato brillantemente

Il fatto a Chieti, il giovane originario del Brindisino. Il capo di ateneo: il periodo vissuto durante il Covid ha avuto per tutti pesanti ripercussioni

Bugie ai genitori sugli esami non dati, studente salentino si toglie la vita
Si è suicidato impiccandosi con una corda ad una porta del suo appartamento, un'abitazione a Chieti Scalo che condivideva con la sorella. È stata lei, rincasando...

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Si è suicidato impiccandosi con una corda ad una porta del suo appartamento, un'abitazione a Chieti Scalo che condivideva con la sorella. È stata lei, rincasando nel primo pomeriggio di ieri, a trovarsi di fronte alla terribile e dolorosa scoperta e ad allertare i soccorsi ma quando il 118 è giunto sul posto, per il giovane, uno studente universitario di 29 anni, originario di Manduria ma residente in un paese in provincia di Brindisi, non c'era più nulla da fare.

Le spiegazioni del gesto le avrebbe affidate ad un block notes di 42 pagine rinvenuto in casa in cui il giovane studente farebbe riferimento ad un rendimento universitario insoddisfacente, alle bugie raccontate ai genitori su esami universitari che in realtà non aveva sostenuto.

Il messaggio

«La mia vita inconcludente e inutile». Questo scriveva di sè il giovane studente di Medicina che si è tolto la vita nelle scorse ore a Chieti. Ancora un suicidio di uno studente, ancora un gesto definitivo di chi non riesce più a sopportare la pressione sociale, le aspettative, il timore di un fallimento. In quarantadue fogli di un block notes il giovane, 29 anni, raccontava la propria sofferenza per il mancato traguardo della laurea e le bugie raccontate ai genitori che lo hanno trascinato, con ogni probabilità, ad una profonda depressione.

Le dichiarazioni del rettore

«Io e il direttore generale abbiamo raggiunto l’obitorio per portare la nostra vicinanza ai familiari, ma non siamo riusciti ad incontrarli. Chiedono la massima riservatezza in questo momento e lo rispettiamo, ma ci teniamo comunque ad esprimere la vicinanza di tutta l’università». Così il rettore in carica dell’Università "D’Annunzio" di Chieti-Pescara, Sergio Caputi, a proposito dello studente che si è suicidato. «Dal punto di vista didattico – aggiunge il rettore – la situazione del ragazzo non era drammatica: aveva superato brillantemente un esame a gennaio e poi un parziale. Non si era mai rivolto agli psicologi di ateneo. Rimango senza parole di fronte a quanto accaduto. Credo che il periodo dell’emergenza Covid-19 abbia fatto gravi danni negli studenti e nei giovani».

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Quotidiano Di Puglia