Intossicazione da tonno, nuovo allarme dell'Asl

Intossicazione da tonno, nuovo allarme dell'Asl
Scatta un’ulteriore allerta per altri lotti di tonno a pinna gialla in cui è stata riscontrata un’alta concentrazione di nitrati. A lanciarla il Dipartimento di...

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Scatta un’ulteriore allerta per altri lotti di tonno a pinna gialla in cui è stata riscontrata un’alta concentrazione di nitrati. A lanciarla il Dipartimento di prevenzione della Asl di Brindisi diretto da Adriano Rotunno. Nei giorni scorsi, dopo il caso di intossicazione che ha visto interessata un’intera famiglia di Pezze di Greco, ricoverata per due giorni all’ospedale “Perrino” di Brindisi, sembrava terminata l’emergenza dato che i lotti sotto accusa scadevano il 7 giugno ma ne sono emersi altri.

L'allarme lanciato dalla Asl

Era stato il ministero della Salute a rendere noto il richiamo alimentare dovuto al rischio chimico del tonno decongelato recante il marchio “Ittica Zu Pietro” di Bisceglie. Il primo richiamo si era reso necessario per via di molteplici segnalazioni di anossia istotossica, ovvero intossicazione alimentare dovuta al consumo di un particolare trancio di tonno pinna gialla contaminato da agenti tossici che si possono riprodurre in ogni momento della produzione, lavorazione e conservazione dell’alimento (specie se crudo). Il Ministero ne aveva vietato il consumo intimando a restituirlo al punto vendita. I primi due lotti sotto accusa erano il 2008218/21 (confezionato il 27 maggio e con scadenza 6 giugno) e il 2008217/21 (confezionato il 28 maggio e con scadenza il 7 giugno). Ma dopo altre analisi ecco la sorpresa. Alta concentrazione di nitrati sono stati rilevati anche nei lotti 2008216/21 (confezionato il 29 maggio e con scadenza 8 giugno), 2008215/21 (confezionato il 30 maggio e con scadenza il 9 giugno), 2008214/21 (confezionato il 31 maggio e con scadenza 10 giugno) e 2008213/21 (confezionato il 1° giugno e con scadenza 11 giugno). Così come nei primi due lotti anche di questi alcune confezioni sono state intercettate sui banconi delle pescherie ma altre erano già state vendute ed ecco quindi l’avvertenza, da parte della Asl brindisina, di non consumare il prodotto e di riportarlo al punto vendita o alle competenti autorità sanitarie.

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Quotidiano Di Puglia