Società accusata di evasione fiscale: sequestrati beni per 6 milioni di euro

Società accusata di evasione fiscale: sequestrati beni per 6 milioni di euro
BRINDISI - Denaro e beni per circa 6 milioni e mezzo di euro sono stati sottoposti a sequestro "per equivalente" nel Brindisino con un decreto del gip di Brindisi, su richiesta...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
99,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA FLASH
ANNUALE
49,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
4,99€
1€ AL MESE
Per 3 mesi
SCEGLI ORA
 
ANNUALE
49,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
99,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 3 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
BRINDISI - Denaro e beni per circa 6 milioni e mezzo di euro sono stati sottoposti a sequestro "per equivalente" nel Brindisino con un decreto del gip di Brindisi, su richiesta della procura, a seguito di indagini della guardia di finanza su una maxi evasione fiscale compiuta da una società di Francavilla Fontana operante nel settore della vendita di arredamenti per la casa.




Tre gli imprenditori indagati a vario titolo per dichiarazione fraudolenta e false fatturazioni per operazioni inesistente: oltre a essi c’è anche il commercialista che li ha assistiti. Secondo quanto accertato venivano dichiarati al Fisco più di 20.000 euro l’anno, ma sui conti correnti degli imprenditori i finanzieri del Nucleo di polizia tributaria hanno scovato un ‘tesoretto’ di cinque milioni e mezzo in denaro, titoli e disponibilità finanziarie.



Gli accertamenti fiscali sono stati avviati lo scorso anno e hanno riguardato un periodo di imposta che va dal 2011 al 2014: secondo quanto emerso la gran parte degli arredatori impiegati nel megastore non erano stati assunti. Per 12 lavoratori sono state quantificate 1.150 giornate lavorative "in nero". E’ poi emerso che i soci dell’azienda, al fine di occultare i ricavi, avevano distrutto molti contratti di vendita stipulati con i clienti, manipolato le battute degli scontrini fiscali di maggior importo togliendo uno zero alle cifre finali, posto in essere escamotage contabili per giustificare i versamenti in banca e perfino alterato manualmente i registri contabili.



Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia