Il popolo di Eni-Versalis, lavoratori e rappresentanti sindacali, attendono il “verbo” che sarà pronunciato dall’amministratore delegato Claudio Descalzi...
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A Brindisi ieri mattina in occasione del Consiglio territoriale della Uiltec che si è riunito a Palazzo Virgilio c’era il segretario generale della categoria dei chimici Paolo Pirani che in merito alla vertenza Eni ha dimostrato un cauto ottimismo.
Insomma, le cose non starebbero andando così lisce come immaginava la società dal cane a sei zampe. Sono diversi mesi che Eni ha annunciato la volontà di vendere la maggioranza delle quote di Versalis ad un Fondo di investimento americano, la Sk Capital. Una rappresentanza del Fondo nei mesi scorsi, ha pure visitato tutti gli stabilimenti in Italia, quello di Brindisi compreso. Ma l’operazione che non ha mai convinto nessuno, di certo non i lavoratori e i sindacalisti che da quel momento hanno sempre tenuto alta l’attenzione con una serie di manifestazioni e di scioperi che si sono consumati sia a livello locale che a livello nazionale e che hanno tenuti unito il popolo di Eni proveniente da ogni territorio della penisola che ospita un insediamento o una sede. Malgrado le più volte ribadite e presunte buone intenzioni della società che ha sempre parlato di una scelta che ha lo scopo di recuperare le risorse necessarie a dare gambe al piano industriale, a non convincere c’è il fatto che Versalis non sarebbe più tale in quanto la maggioranza delle azioni non essendo più di Eni, non sarebbero più di proprietà pubblica.
Qualcosa a tal proposito dunque, si dovrebbe sapere il prossimo 6 aprile in occasione dell’audizione in Parlamento. «Non credo che la trattativa stia andando liscia come l’olio per Eni - dichiara il segretario di Uiltec Pirani - le Banche stanno valutando se Sk Capital sia in grado di sostenere non solo l’impegno dell’acquisto delle quote, ma anche il volume di investimenti successivo, la capacità finanziaria di un soggetto locato in un paradiso fiscale e di recente origine». Fatto sta che una trattativa che si prevedeva di concludere entro gennaio, ha visto slittare i termini a marzo e anche questi ultimi sono già scaduti. «Ora vediamo cosa succede - aggiunge il segretario di Uiltec - certo è che le dimissioni del ministro Guidi complicano un po’ le cose».
Al segretario nazionale di Uiltec non è sfuggita la posizione di tranquillità rispetto alla vicenda espressa dal governatore della Puglia Michele Emiliano. «Non riesco a capire come abbia potuto assumere quella posizione - dice - laddove mancasse la garanzia pubblica, la chimica andrebbe in un mare sconosciuto».
Intanto, i chimici di Cgil, Cisl e Uil si preparano ad una nuova manifestazione nazionale per la fine del mese. La data sarà stabilita nei prossimi giorni. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia