Al voto per la presidenza della Provincia La sfida è tra Rossi e Rizzo

Il palazzo della Provincia
BRINDISI - Dopo le ultime formalità, in particolare le verifiche sul corpo elettorale, urne aperte da questa mattina alle 8 e fino a stasera alle 20 per le elezioni...

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BRINDISI - Dopo le ultime formalità, in particolare le verifiche sul corpo elettorale, urne aperte da questa mattina alle 8 e fino a stasera alle 20 per le elezioni provinciali. Si elegge il nuovo presidente della Provincia ma non il consiglio provinciale che, essendo stato rinnovato a gennaio del 2017, rimarrà in carica ancora fino all’inizio del prossimo anno.

La sfida è il più classico degli scontri tra centrodestra e centrosinistra. Da un lato, il sindaco di Brindisi Riccardo Rossi per lo schieramento di centrosinistra. Dall’altro, il sindaco di San Pietro Vernotico Pasquale Rizzo, che porta la bandiera del centrodestra.
Anche se lo scontro è polarizzato come non accadeva ormai da qualche tempo a palazzo De Leo, i due candidati sono in realtà rappresentanti “anomali” dei due schieramenti in campo. Rizzo, infatti, non ha alcuna tessera e si definisce un indipendente. E anche Rossi non ha tessera ma fa parte di Brindisi Bene Comune ed ha una lunga storia di militanza nei movimenti.
Ma questo è sostanzialmente l’unico tratto in comune tra i due. Per il resto, infatti, anche le modalità di candidatura sono state agli antipodi. Da un lato, Rizzo ha deciso di scendere in campo autonomamente in un momento in cui i coordinatori provinciali dei partiti del centrodestra, che avevano cominciato ad incontrarsi per definire il percorso per arrivare alle elezioni, erano in un momento di stallo. Ed è riuscito ad ottenere il sostegno di tutti i sindaci della sua area, anche quelli più inattesi. Rossi, dal canto suo, è invece l’espressione del tavolo provinciale dei sindaci del centrodestra, che hanno proposto il suo nome dopo un’apposita riunione e lunghe trattative. Ieri, inoltre, Rossi ha incassato il sostegno dei vertici pugliesi del Pd ed in particolare di Teresa Bellanova e Dario Stefàno.

Ad eleggere il nuovo presidente, tuttavia, non saranno i cittadini. Come capita ormai da diversi anni a questa parte, infatti, dopo la riforma Delrio le Province sono diventati enti di secondo grado. E dunque anche le elezioni sono cambiate. A votare sono, in questo caso, i sindaci ed i consiglieri comunali di tutti e venti i Comuni del territorio, che sono 355 in tutto. Il presidente, eletto in questo modo, dura in carica quattro anni mentre il consiglio provinciale solo due. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia