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Oggi la prima uscita ufficiale (conferenza stampa fissata per le 17), da giorni però, seppur informalmente, il nuovo prefetto di Brindisi Luigi Carnevale, è al lavoro per i primi dossier che riguardano la sua esperienza in Puglia. Al momento sono solo prime informative su quello che sarà il lavoro che lo impegnerà quotidianamente nell’incarico che segna il suo ritorno nel capoluogo adriatico, in sostituzione della prefetta Michela La Iacona assegnata a capo della prefettura di Prato. Un ritorno, dopo quasi 24 anni, a Brindisi, che per il 63enne “super-poliziotto” vuole dire priorità e massima attenzione per l’evento mondiale che il territorio ospiterà dal 13 al 15 giugni prossimi. Il lussuoso resort di Borgo Egnazia alle porte di Fasano, sul versante nord della provincia, sarà sede, infatti, del G7. Le rappresentanze dei sette Paesi più influenti del mondo si ritroveranno in Puglia, con fulcro degli appuntamenti istituzionali Fasano, per discutere, approfondire e decidere insieme equilibri mondiali su più fronti.
Il tutto in un contesto ed in un momento storico difficile.
Qualcuno lo aveva definito anche l’ “angelo custode” di Papa Francesco, in ragione del rapporto di assoluta fiducia che legava il Pontefice a Carnevale.
Nel recente passato, anche l’accoglienza di diversi Capi di Stato a Roma per i funerali del Papa Emerito Benedetto XVI, in quanto responsabile della sicurezza e della vigilanza della Santa Sede per quanto compete alle autorità italiane. Organizzazione impeccabile di quell’evento riconosciuta a livello mondiale che ora punta a trasferire nella metodologia tra l’Alto Salento e la Valle D’Itria già dalle prossime settimane.
Al suo fianco a Brindisi per questo evento avrà altre due personalità istituzionali, che hanno già esperienze dirette “sul campo” nella gestione di grandi eventi, come il neo questore Giampietro Lionetti ed il vicario Emanuele Ferraro. Chiusa la lunga e complicata gestione dell’organizzazione del G7 per Carnevale saranno tante le problematiche da fronteggiare in un territorio chiamato nel futuro a breve e medio termine ad interrogarsi su questioni di rilievo nazionale, ad iniziare dal processo di decarbonizzazione per Brindisi e l’intera provincia. Un processo che ha risvolti in tanti ambiti: oltre quello dell’ambiente anche sociali per quello che sarà il futuro di tanti lavoratori diretti della centrale Enel e dell’indotto. Così come non poche sono le vertenze occupazionali in atto nella zona industriale del capoluogo brindisino. E poi c’è il nodo della sanità. Da tempo amministratori locali e associazioni reclamano ad ogni livello un’attenzione maggiore di Regione e Governo centrale per la sanità in questa provincia ritenuta “cenerentola” per l’offerta dei servizi.
A questioni di ampio respiro ci sono le emergenze quotidiane, anche per quel che concerne l’accoglienza dei migranti, in ragione del fatto che il porto di Brindisi viene spesso indicato dal ministero dell’Interno come approdo delle navi delle organizzazioni umanitarie impegnate nelle operazioni di soccorso nel Mar Mediterraneo. Anche in questo caso si tratta di una procedura non semplice dove fondamentale è la sinergia operativa, come ha sempre riconosciuto l’ex prefetta di Brindisi, Michela La Iacona, presente ad ogni arrivo delle navi di naufraghi nel porto del basso Adriatico.
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