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Tragedia sfiorata in una delle abitazioni popolari al quartiere Paradiso di Brindisi: pioggia di calcinacci dal soffitto durante la cena, paura per una famiglia. Una grossa lastra di intonaco si è staccata dal soffitto della camera da pranzo proprio mentre una famiglia cenava, solo per un caso fortuito nessuno è rimasto ferito.
La situazione degli immobili
È quanto accaduto giovedì sera in un appartamento in piazza Sandro Pertini, zona Torretta. Si tratta di una delle case popolari di recente realizzazione, gestite dal Comune di Brindisi, all’interno delle quali hanno trovato alloggio 28 famiglie che per anni hanno vissuto all’interno delle cosiddette baracche di Parco Bove.
A quasi due anni dalla consegna umido ed infiltrazioni di acqua hanno distrutto i mobili e fatto crollare gli intonaci dei soffitti. Non è quindi la prima volta che questa gente è costretta a chiamare i vigili del fuoco. I primi episodi si sono verificati nel 2021 con l’approssimarsi dell’inverno e delle prime piogge. L’acqua, attraversando le intercapedini, si è infiltrata nei muri lasciando affiorare evidenti macchie di umido e quando la pioggia è stata più insistente l’intonaco delle pareti ha cominciato a staccarsi.
Eppure si tratta di alloggi nuovissimi, realizzati di recente con i fondi regionali per i quali proprio il Comune di Brindisi aveva chiesto che una parte fossero destinati alle famiglie di Parco Bove, 28 in tutto, che non erano riuscite ad avere prima una sistemazione dignitosa.
Per la costruzione sono stati utilizzati i più moderni accorgimenti, inclusi quelli per il risparmio energetico.
I costi
Se per qualcuno poteva sembrare un sogno, per altri è diventato un incubo. A fronte di una casa popolare nuova, in teoria dotata di tutti i confort, gli inquilini pagano un canone di locazione che va dai 55 ai 350 euro.
Il costo varia a secondo della fascia di reddito e dei componenti del nucleo famigliare. Il Comune di Brindisi lo scorso anno, a seguito dei primi incidenti aveva aperto un’indagine sulla esecuzione dei lavori e sulla tipologia dei materiali utilizzati per la realizzazione delle palazzine.
Le famiglie sono esasperate perché nonostante tutti questi episodi e le segnalazioni di fatto non è stato risolto nulla. «Dobbiamo proprio dirlo- dicono- si stava meglio a Parco Bove. Erano case del periodo della guerra ma mai abbiamo avuto a che fare con questi problemi. Qui è peggio che stare nelle baracche.
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