Truffa ai danni dei propri clienti: agli arresti un avvocato, obbligo di dimora per la madre

Truffa ai danni dei propri clienti: agli arresti un avvocato, obbligo di dimora per la madre
BRINDISI - I militari della guardia di finanza di Brindisi, a conclusione delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica del capoluogo, hanno stamani eseguito una...

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BRINDISI - I militari della guardia di finanza di Brindisi, a conclusione delle indagini coordinate dalla Procura della Repubblica del capoluogo, hanno stamani eseguito una ordinanza cautelare emessa dal gip nei confronti dell’avvocato Giuseppe Scuteri (sottoposto agli arresti domiciliari) e della madre del legale Maria Castriotta (sottoposta all’obbligo di dimora), ritenuti responsabili, in concorso tra di loro, di numerose truffe. Vittime, i clienti dell'avvocato. Le indagini hanno avuto origine dalle querele formulate da alcune persone che avevano scoperto anomalie in relazione a contenziosi instaurati davanti all’Autorità Giudiziaria brindisina, e si sono poi successivamente sviluppate attraverso perquisizioni, acquisizioni documentali, dichiarazioni rese da persone informate sui fatti ed accertamenti bancari.

I finanzieri, coordinati e diretti dal Sostituto procuratore titolare delle indagini, Alfredo Manca, hanno ricostruito i contenziosi civili in cui l’avvocato Scuteri avrebbe indebitamente sottratto denaro ai propri clienti “dirottandolo” sul proprio conto corrente ovvero su quello della propria madre, per poi prelevarlo e immediatamente spenderlo. Tra le condotte truffaldine riscontrate si segnalano, tra le altre, quella in cui sono state apposte firme false su un atto transattivo e su 40 cambiali (da 1.000 euro ciascuna) appositamente predisposte personalmente dal legale, oppure quella in cui sono stati falsificati alcuni certificati demografici per occultare l’avvenuto decesso (tre anni prima) dell’avente diritto ed incassare indebitamente oltre 27.000 euro invece spettanti agli eredi del defunto. Complessivamente le truffe riscontrate finora avrebbero consentito agli indagati di procurarsi un ingiusto profitto pari a circa 70.000 euro.

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Quotidiano Di Puglia