I carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Brindisi, in collaborazione con il personale ispettivo dell'Inps e dell'Ispettorato Territoriale del Lavoro, hanno...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 3 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Nell'ambito delle attività è stato deferito in stato di libertà anche un 50enne di Brindisi, titolare e legale rappresentante di un'azienda operante nel settore agricolo, concorrente nel reato di truffa ai danni dello Stato con i 317 falsi braccianti. L'imprenditore agricolo in questione, con artifizi e raggiri, attraverso la produzione all'Inps, nella denuncia aziendale, di falsi contratti di affitto di terreni agricoli all'insaputa dei legittimi proprietari, ha determinato un aumento esponenziale della superficie aziendale coltivata, che ha prodotto quale conseguenza l'aumento delle giornate agricole per la conduzione degli stessi e quindi di forza bracciantile. In sostanza, a ogni appezzamento di terreno corrisponde per legge una quantità di giornate lavorative determinate a seconda della coltura praticata per cui è ammesso il contributo. Questo meccanismo ha pertanto consentito agli indagati di conseguire indebitamente - senza aver mai prestato alcuna giornata lavorativa - il diritto a prestazioni previdenziali e assistenziali altrimenti non dovute, erogate dall'Inps, facendo altresì ottenere agli stessi (falsi) braccianti agricoli la costruzione artificiosa di una posizione assicurativa, finalizzata a garantire una futura pensione non spettante. A tal scopo, si è proceduto all'identificazione e all'escussione testimoniale di numerosi ignari proprietari di appezzamenti agricoli, nella quasi totalità carciofeti, i quali hanno dichiarato di non aver mai affidato la conduzione dei loro terreni al 50enne, nonché di disconoscere le firme apposte in calce sui relativi contratti di affitto. I terreni agricoli caricati falsamente nella denuncia aziendale erano il presupposto per accreditare circa 12.000 giornate agricole all'anno a fronte di un reale fabbisogno di circa 1.000 giornate agricole annue.
Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia