Sorpreso a rubare 12 quintali di rame dalla centrale Enel Federico II di Brindisi, finisce in manette un 56enne. E’ stato arrestato sabato notte dopo una rocambolesca fuga...
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Andriulo è stato subito bloccato dai militari mentre i due complici sono riusciti a dileguarsi approfittando del buio. Immediatamente è scattata la perquisizione del mezzo a bordo del quale sono stati trovati 600 metri di cavi di rame del peso complessivo di 12 quintali per un valore complessivo di 30mila euro. I cavi di rame, secondo quanto accertato dai carabinieri erano stati appena asportati dalla centrale Enel Federico II di Brindisi. All’interno dell’abitacolo dell’autocarro i militari hanno anche trovato una ricetrasmittente ancora in funzione e un binocolo, che secondo gli investigatori sarebbero stati utilizzati durante le fasi del furto. I 209 tranci di cavi di rame, della lunghezza di tre metri ciascuno sono stati restituiti alla centrale termoelettrica.
Andriulo dopo le formalità di rito è stato trasferito nel carcere di Brindisi mentre proseguono le indagini per identificare i presunti complici. Quello dei furti di rame è uno dei fenomeni predatori più diffusi sul nostro territorio, il mercato dell’oro rosso, così come è chiamato il rame, è piuttosto fiorente. Ogni anni in Provincia di Brindisi si verificano centinaia di furti di rame ai danni di aziende, dei parchi fotovoltaici, delle Ferrovie dello Stato. Un business da milioni di euro in tutta Italia, per questo il Ministero dell’Interno da qualche anno ha istituito un Osservatorio permanente sui furti di rame che ha il compito di studiare il fenomeno che colpisce società operanti nel settore dei trasporti, dell’energia e delle telecomunicazioni, e anche aziende elettrotecniche e elettroniche.
L’Osservatorio è stato istituito presso il dipartimento della Pubblica sicurezza, direzione centrale della Polizia criminale ed agisce secondo il principio della cosiddetta “sicurezza partecipata”, intesa come insieme delle iniziative con cui tutti i soggetti pubblici e privati, che hanno possibilità d’intervento a fianco delle Forze di polizia, contribuiscono a produrre il “bene sicurezza”.
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Quotidiano Di Puglia