I carabinieri hanno denunciato in città un 59enne perché in possesso di 318 proiettili illegalmente detenuti nel proprio appartamento. Nei guai pure un 46enne e un...
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Nel primo caso, sono stati i carabinieri del Nucleo investigativo a denunciare in stato di libertà per omessa denuncia di munizioni il 59enne. L’uomo, nel corso di una perquisizione domiciliare, è stato trovato in possesso di 318 proiettili: 310 calibro 22 e 8 di calibro 17. Considerata la notevole quantità di munizionamento, i carabinieri hanno proceduto al ritiro cautelativo di altre armi regolarmente denunciate dal 59enne: un fucile “Beretta” calibro 12, un fucile sovrapposto “Tecnimec–Rizzini” a doppio calibro 20 e 8, una carabina “Savage” calibro 17 e una carabina “Marlin” calibro 22.
In merito al munizionamento sequestrato, il Comando provinciale di Brindisi ha pure inoltrato alla Prefettura una proposta del divieto di detenzione di armi e munizioni per sopraggiunta mancanza del requisito di affidabilità.
L’attività dei carabinieri del Nucleo operativo e radiomobile ha inoltre visto denunciare il 46enne C.G. e il 33enne F.R. per “sottrazione di cose sottoposte a sequestro e violazione degli obblighi di custodia”. Una storia che aveva avuto inizio quando i due brindisini erano stati sanzionati perché alla guida di due auto senza copertura assicurativa, diventando poi “custodi” dei propri mezzi sequestrati. A distanza di tempo, i militari del Norm hanno però scoperto che i due autoveicoli consegnati in affidamento mancavano di alcune parti meccaniche e di carrozzeria. L’affidamento del veicolo oggetto di sequestro ai “proprietari–custodi” è di solito finalizzato per non gravare i responsabili di ulteriori spese di custodia, dovute all’affidamento di ditte specializzate. Di contro, il “proprietario–custode” è però tenuto a conservare il mezzo nelle medesime condizioni riscontrate al momento del sequestro e non a sottrarre pezzi migliori, svalutando il valore. Nel caso della donna siriana, sono stati i carabinieri della stazione di Brindisi Centro, a conclusione degli accertamenti, a denunciare la 41enne in stato di libertà dopo aver mutato il proprio domicilio di detenzione. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia