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Oltre 2.200 multe in meno di un mese su appena due semafori. È impressionante il bilancio dei nuovi “photored” installati dall’amministrazione comunale nelle scorse settimane. Non solo nei numeri delle infrazioni rilevate ma, dopo un piccolo calcolo, anche nella cifra che il Comune di Brindisi dovrebbe incassare, al netto di eventuali ricorsi e decisioni avverse all’ente di piazza Matteotti da parte di giudici di pace o tribunali civili.
L'incasso
Considerato infatti che la multa per il passaggio col rosso, sulla base di quanto previsto dal Codice della strada, va da un minimo di 167 euro ad un massimo di 655 euro, un mese di photored potrebbe far finire nelle casse del Comune una cifra che va da circa 365mila fino ad un milione e 460mila euro.«Il photored – ha voluto chiarire innanzitutto il sindaco, durante il consiglio comunale di ieri – non scatta con il giallo. Questo significa che non viene multato chi passa quando è giallo e viene fotografato nel mezzo dell’incrocio una volta che scatta il rosso. Il photored entra in funzione un secondo dopo che scatta il rosso». Questo vuol dire che ad essere “immortalati” e multati sono quegli automobilisti che decidono scientemente di passare con il rosso, rappresentando un pericolo per gli altri utenti della strada.
Le infrazioni
Detto questo, ha riferito Rossi in aula, «sono stati registrati in un mese 2.200 attraversamenti con il rosso. E non è certo un modo per fare cassa, anche se quei numeri sono ben oltre le previsioni. C’è, invece, un tema legato alla sicurezza stradale. Abbiamo scelto quegli incroci perché lì si sono verificati incidenti. E noi lo dobbiamo comunicare che in quei punti si sono verificati 2.200 attraversamenti consapevoli. Addirittura, vediamo casi in cui la macchina davanti è ferma per il semaforo rosso e quella successiva la sorpasso e attraversa l’incrocio quando non dovrebbe». Ancora una volta, con grande rischio per gli altri automobilisti.
I semafori ai quali fa riferimento Rossi sono gli unici due di tutta Brindisi ad essere dotati del sistema photored. Si tratta, per la precisione, dell’incrocio tra viale Aldo Moro, via Martiri delle Fosse Ardeatine e via Tirolo, e dell’incrocio tra via Sant’Angelo, la complanare ed il ponte che porta al rione Sant’Elia.
Sicurezza
Del resto, come ha spiegato lo stesso sindaco, quei due incroci sono stati scelti perché proprio perché erano stati ritenuti i più pericolosi, a causa dell’elevato numero di incidenti che si sono verificati nel recente passato. “Tale misura - si leggeva infatti nella nota diramata da palazzo di città pochi giorni prima dell’entrata in funzione dei sistemi di controllo - è stata adottata dall’amministrazione comunale per aumentare il livello di sicurezza delle strade a forte criticità, disincentivare il transito a velocità sostenuta e far rispettare i limiti previsti dal codice della strada”. Obiettivo che, a giudicare dai numeri, sembra per il momento fallito. Ma la speranza è che le 2.200 multe del primo mese di funzionamento dei photored possano fare da deterrente e che, dunque, i passaggi col rosso, con contestuale sanzione economica, possano ridursi costantemente col passare dei mesi.
L’utilizzo dei photored, inoltre, non rimarrà circoscritto ai due semafori in questione. A fine luglio, infatti, nell’annunciare la prossima entrate in funzione delle fotocamere di sorveglianza, il Comune chiariva che “nei prossimi mesi il sistema verrà installato anche in ulteriori incroci semaforici per garantire la massima sicurezza ed evitare gli incidenti generati” a causa del passaggio col rosso. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia