Sta nel significato dell’espressione “pausa di riflessione” la chiave del rapporto tra i movimenti “Impegno sociale” e “Brindisi in Alto”...
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Non si esclude, tuttavia, che l’espressione “pausa di riflessione” possa essere stata utilizzata proprio per lasciare la porta aperta ad eventuali ripensamenti, in attesa comunque di ridefinire rapporti ed equilibri all’interno della coalizione stessa.
I moderati, in ogni caso, vanno avanti. Lo avevano già lasciato intendere al termine della riunione di sabato scorso, nonostante il fuoriprogramma che aveva comunque suggerito di rinviare ad una successiva seduta il dibattito sui candidati sindaco. E lo hanno ribadito con i fatti anche nella giornata di ieri. Giornata festiva, d’accordo, ma anche l’occasione per fare il punto sulla situazione, e per proseguire nella condivisione del programma sottoscritto. L’occasione è stata quella di un aperitivo al bar ieri mattina, alla presenza di Lino Luperti, in rappresentanza dei Coerenti, di Raffaele Iaia dell’Udc, di Teodoro Pierri di Ap, di Italo Guadalupi di Noi con l’Italia, dell’ex assessore Antonio Monetti e dell’ex consigliere Pietro Santoro, che fa parte del movimento “Impegno sociale”. Proprio la presenza di Santoro potrebbe rappresentare la ricerca di una mediazione con i movimenti che hanno annunciato l’uscita dalla coalizione, magari provando a ricucire rapporti e dialoghi inevitabilmente interrottisi con la decisione di sabato scorso. Ipotesi, comunque.
Le certezze per ora sono due: da un lato, l’attesa per la conferenza stampa dei due movimenti, che forniranno chiarimenti sul loro futuro, se cioè dissotterreranno l’ascia di guerra per ritornare nella coalizione (ma a quel punto bisognerà verificare con quali condizioni e se le ultime sortite possano comunque aver creato malcontenti nei rapporti con le altre forze), se decideranno di correre da soli o se, in ultima istanza, opteranno per il sostegno a un’altra coalizione.
I moderati, intanto, oggi incontreranno Forza Italia per proseguire appunto quel dialogo avviato con il partito azzurro, che a sua volta aveva aperto a tutte le forze politiche alternative alla sinistra e al Movimento Cinque Stelle.
Il segnale dei moderati è quello di proseguire, in quattro o in sei, e di voler fare presto, così come chiesto da Guadalupi già prima della rottura nella coalizione: “Non possiamo permetterci di perdere ulteriore tempo - aveva detto -, agli incontri con Forza Italia dobbiamo presentarci con le idee chiare sulle nostre candidature”. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia