Una subagente di una compagnia assicurativa intascava da anni i premi di una polizza sottoscritta nel 1995 da due clienti delle stessa famiglia (mamma e figlia, entrambe residenti...
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Una sentenza della Sezione civile del Tribunale ha visto condannare la subagente a restituire alle due donne la somma di 25mila 352 euro, oltre al pagamento di una somma di 5mila euro (a titolo di lucro cessante) e al pagamento delle spese processuali. Con la sua condotta, la subagente avrebbe integrato il reato di appropriazione indebita, aggravato proprio dalla funzione avuta. E’ invece risultata estranea ai fatti un’impiegata: anche se citata in giudizio, è emerso che nel periodo in argomento non aveva mai svolto alcuna funzione o incarico di controllo sull’operato dei subagenti, né tanto meno partecipato alla riscossione dei premi. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia