C’è un day after per la tempesta che tutto ha spazzato via in un attimo. Inaspettata nei tempi e nei modi, anche se le nubi erano sempre minacciose. Ma tanto...
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Deve ancora metabolizzare la delusione, è lei stessa ad ammetterlo. La prima donna sindaco di Brindisi è stata anche la prima ad aver ricevuto un benservito di questo genere. «Se ho sbagliato in qualcosa? Ho sbagliato ad aspettarmi coerenza dagli altri. Di Ribezzi e del suo atto vile ho già detto. E che dire di Nando Marino? È venuto al mattino a parlarmi di palazzetto e il pomeriggio si è dimesso. Sul palazzetto ritengo di aver mostrato apertura e disponibilità, e lui ha addirittura raccontato di aver avuto il peggior confronto istituzionale della sua vita. Mentre lo ricevevo non ero certa di quel che sarebbe accaduto, si vociferava di firme e di notai, ma non avevo alcuna certezza, e soprattutto mai avrei creduto si potesse arrivare a tanto. C’è poca lealtà, c’è poca onestà, ma c’è soprattutto poco rispetto verso se stessi. Mi ritengo una persona corretta e sincera, ho provato a trasferire il mio modo di essere anche all’interno del Comune, ma non ho ricevuto lo stesso trattamento in cambio. Il resto lo dirò in un altro momento, non ora». È successo tutto troppo in fretta, dall’altare di un’elezione storica alla polvere di una caduta sancita in un pomeriggio, con 17 firme. Sforzandosi a parlare di sorrisi, dopo tutte quelle nubi. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia