Edison, via entro dicembre ai lavori per il deposito di gnl: «Altrimenti dovremo rinunciare all'investimento»»

La conferenza dei capigruppo di ieri sulla vicenda Edison
Non ci sono più i tempi per una eventuale delocalizzazione del deposito costiero di gnl che Edison intende realizzare nel porto di Brindisi, a Costa Morena. A chiarirlo,...

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Non ci sono più i tempi per una eventuale delocalizzazione del deposito costiero di gnl che Edison intende realizzare nel porto di Brindisi, a Costa Morena. A chiarirlo, rispondendo alle domande dei capigruppo consiliari, è stato ieri mattina il vice presidente esecutivo Gas Assets di Edison Fabrizio Mattana.

Nessuno spostamento possibile

Rispondendo ad una richiesta diretta sull’eventuale spostamento dell’impianto, il manager ha risposto che non c’è alcuna possibilità che questo possa accadere. «Ma non - ha chiarito - perché non ci sia mai stata la volontà da parte nostra di ragionare su modifiche progettuali». Mattana, infatti, pochi minuti prima aveva fatto riferimento a diverse modifiche «concordate con il territorio», in particolare l’arretramento e lo spostamento dell’impianto per lasciare più spazi in banchina come richiesto dagli operatori portuali brindisini ed il collegamento con la rete nazionale per l’immissione del boil off gas (il metano liquefatto che torna allo stato gassoso a causa, ad esempio, dell’aumento della temperatura) nonché l’utilizzo di biognl. Modifiche, queste, richieste dalla Regione.

L'aiuto del Pnrr e i suoi limiti

«Oggi - ha proseguito - anche sulla base del finanziamento che abbiamo ottenuto, siamo nelle condizioni di dover decidere se aprire il cantiere da qui ad inizio dicembre o rinunciare al progetto». Il finanziamento al quale fa riferimento il dirigente Edison è stato ottenuto, lo ha spiegato lui stesso, a dicembre del 2022. «A valle dell’ottenimento dell’Autorizzazione unica - ha riferito infatti - abbiamo visto che il ministero dei trasporti aveva emesso, in corrispondenza del Pnrr, un fondo complementare, mettendo a disposizione 120 milioni per infrastrutture legate alla transizione energetica. E questa infrastruttura rientra, a conferma del fatto che non solo Edison pensa che un deposito di gnl vada a vantaggio della transizione ma anche il sistema, l’Europa in primis. E lo Stato italiano lo conferma. A luglio 2022 presentiamo la progettualità al ministero dei Trasporti e otteniamo il finanziamento a dicembre 2022. Evidentemente lo sfrutteremo nel momento in cui avremo certezza di poter realizzare l’opera». Il finanziamento, in particolare, è del valore di 39 milioni di euro, «senza i quali molto probabilmente faremmo fatica a realizzare un investimento di questo tipo», ha sottolineato Mattana.

La scelta del sito

Ma non si è discusso solo della localizzazione in sé. È stato chiesto dai consiglieri, infatti, chi avesse individuato Costa Morena Est come sito per la realizzazione del deposito. Domanda alla quale il segretario generale dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico meridionale Tito Vespasiani ha risposto che a scegliere l’area era stata Edison. La risposta del manager della società, tuttavia, secondo diversi consiglieri comunali ha contraddetto quella dell’Authority. «È evidente - ha spiegato infatti - che l’azienda è arrivata sul territorio con l’intenzione di realizzare un deposito costiero e si è rivolta alle istituzioni competenti per capire anche quale fosse la localizzazione migliore, quindi la combinazione tra la possibilità degli spazi e l’ottimo dal punto di vista industriala per l’azienda. Quindi è chiaro che la decisione finale, industriale, sulla localizzazione passa anche per l’azienda ma è evidente che non ce la siamo inventata. È evidente che abbiamo dialogato». Parole che hanno fatto infuriare più di qualche consigliere, che ha contestato quanto sostenuto pochi minuti prima dal segretario generale Vespasiani.

Le altre valutazioni

«Il processo di discussione sulla localizzazione - ha aggiunto ulteriori dettagli Mattana - passa attraverso diversi fattori. Uno è la disponibilità dei siti ma anche l’infrastrutturazione, i servizi disponibili, gli spazi. Tutte queste cose sono state analizzate ed è stata individuata Costa Morena come possibile localizzazione ottimale. Abbiamo analizzato anche la zona Asi ma c’era carenza di infrastrutturazione, per non parlare della distanza dalle banchine e molti altri fattori. Sono state fatte tutte le analisi del caso, perché gli spazi non sono infiniti, e penso che si sia arrivati, dialogando con tutte le controparti istituzionali, a scegliere per la localizzazione un’area disponibile e utile anche industrialmente».

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Quotidiano Di Puglia