Ammonta a poco meno di un milione e 100mila euro il disavanzo con il quale l’amministrazione ha chiuso il bilancio consuntivo 2016, almeno per come approvato dalla giunta,...
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Un risultato, si legge nella relazione politica di accompagnamento, «in linea con la finanza degli enti locali» ma che risente di «una perdita di trasferimenti statali non compensati da altre entrate», oltre che dei nuovi adempimenti di contabilità e di «una incertezza normativa “strutturale” che ha reso poco praticabile la programmazione economica». Proprio le nuove regole contabili hanno costretto il Comune, dopo il calcolo del risultato di amministrazione (40.989.587,60 euro), un maggiore accantonamento per il fondo crediti di dubbia esigibilità.
Per rientrare dal disavanzo, il Comune ha dovuto prevedere un accantonamento annuo di poco meno di 275mila euro sui bilanci dal 2017 al 2020.
Il preventivo 2016, che era stato approvato dal commissario straordinario Cesare Castelli prima dell’arrivo della nuova amministrazione, dopo le elezioni dello scorso anno, partiva dalla «oggettiva limitatezza delle risorse» con una «impostazione gestoria di stampo tipicamente commissariale», vale a dire finalizzata «fatta salva la copertura delle spese essenziali e ineludibili, ad un presidio economico delle voci, senza garanzia di fattibilità». La politica, dunque, ha dovuto modificare la situazione “in corsa”.
Anche in questo consuntivo, come nei passati, torna un elemento di precarietà notevole riguardo alle società partecipate ed in particolare la Multiservizi.
Ora il consuntivo dovrà essere approvato dal consiglio comunale, il cui via libera arriverà comunque in netto ritardo rispetto a quanto previsto dalla normativa, che fissava la scadenza al 30 aprile scorso. Trascorso quel termine, in effetti, è arrivata come prevedibile la diffida del prefetto Annunziato Vardé, cosa verificatasi a dire il vero in moltissimi Comuni del Brindisino.
La seduta di Consiglio per l’approvazione del consuntivo 2016 dovrebbe tenersi il prossimo 29 maggio. Anche in questo caso, come in quello del previsionale 2017, alla maggioranza servirà anche il voto della sindaca per riuscire ad ottenere il via libera. In caso di mancata approvazione entro i termini fissati dal prefetto, il consiglio comunale sarà sciolto e l’amministrazione commissariata. Leggi l'articolo completo su
Quotidiano Di Puglia